Mentre il Mondo accusa Telegram, l'Italia è una delle nazioni che lo usa di più

La polizia sudcoreana ha avviato un'indagine su Telegram, accusando la piattaforma di messaggistica di favorire la diffusione di deepfake pornografici, inclusi quelli che coinvolgono minori. L'inchiesta è partita dopo l'arresto a Parigi del fondatore Pavel Durov, ora in libertà condizionata. Grazie alla sua elevata sicurezza, Telegram viene accusato di veicolare disinformazione e contenuti illeciti attraverso i gruppi chiusi. (Tom's Hardware Italia)

La notizia riportata su altri giornali

– In Corea del Sud c’è la percezione di una nuova emergenza che investe soprattutto le giovani donne: i deepfake, cioè le immagini di scene pornografiche che vedono inconsapevoli protagoniste ragazze le cui fattezze sono riprodotte con l’intelligenza artificiale, sono sempre più diffusi e le autorità si trovano di fronte alla difficoltà nell’affrontare una fattispecie di reato non ancora ben focalizzato. (Agenzia askanews)

L'ultimo caso arriva dalla Corea del Sud, un gruppo di studentesse, molte minorenni, hanno scoperto che su Telegram stanno circolando immagini di nudo che le ritraggono in pose sessualmente esplicite. (Fanpage.it)

Lo ha dichiarato oggi il capo degli investigatori, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Yonhap."Come ha fatto la Francia, l'Agenzia di Polizia metropolitana di Seoul ha avviato un'indagine sull'entità aziendale di Telegram prima di procedere ufficialmente con l'incriminazione" ha dichiarato Woo Jong-soo, capo dell'Ufficio nazionale d'investigazione. (Tiscali Notizie)

Si allarga il fronte delle indagini a livello mondiale dopo l’arresto in Francia di Parel Durov ora in libertà vigilata. È quanto emerge da una survey di Statista secondo cui nel nostro Paese, al sesto posto, il 29% degli utenti Internet utilizza regolarmente la piattaforma. (CorCom)

Migliaia di studentesse universitarie, liceali, perfino alunne di scuola media inferiore, ne sono rimaste vittime. LONDRA – Un nuovo spettro si aggira fra le donne della Corea del Sud: la paura di diventare il bersaglio di un deep fake pornografico. (la Repubblica)

Secondo un rapporto della startup USA Security Hero, la Corea del Sud è il Paese più preso di mira dalla pornografia deepfake: i suoi cantanti e attrici costituiscono il 53% degli individui ritratti (StartupItalia)