Infanticidio a Nole, i biglietti lasciati da Carola Finessi prima di uccidere la figlia: cosa c'è scritto
Due biglietti per spiegare l’infanticidio e il suo tentato suicidio: sono i nuovi dettagli emersi dal caso di Nole Canavese, in provincia di Torino. Carola Finessi li ha scritti per poi lasciarli sul tavolino dell’abitazione, un messaggio destinato ai posteri ma soprattutto alla famiglia per fotografare, con una grafia incerta, il suo stato emotivo prima di cercare la morte. Secondo le indiscrezioni la 34enne non sarebbe in pericolo di vita: la sua stanza dell’ospedale è piantonata da un carabiniere. (Virgilio Notizie)
La notizia riportata su altre testate
Si chiama Carola Finatti la donna che ha ucciso la figlia Perla di dieci mesi a Nole Canavese in provincia di Torino. Soffriva di depressione post partum. E ieri aveva in programma una nuova visita dalla psicoterapeuta. (Open)
È un problema in aumento nella nostra società?«Dalle evidenze statistiche, non c’è u… «La depressione post partum non può essere una giustificazione rispetto a un infanticidio. (La Stampa)
La donna che avrebbe ucciso la figlia ha poi tentato il suicidio e si trova ora in prognosi riservata all'ospedale Molinette di Torino. Le forze dell'ordine sarebbero state allertate dal padre, mentre la piccola sarebbe stata trovata in una vasca. (Tuttosport)
(in aggiornamento... Ha ucciso la figlia di 10 mesi e poi ha tentato di togliersi la vita. (Corriere della Sera)
Quasi a non credere a quello che è successo. Lo ripete ai carabinieri come un mantra: «Stiamo insieme da 18 anni, Perla era il nostro sogno. (leggo.it)
Vincenzo Villari, psichiatra, primario delle Molinette, prova a spiegare cosa può far scattare nella mente di una madre quando si scatena l’impulso a sopprimere la propria creatura. A Nole si è forse consumata una delle tragedie più emblematiche nella storia della psiche materna. (La Repubblica)