Le dimissioni di Ruffini e le mosse del governo: «Subito un nuovo direttore per l'Agenzia delle Entrate». Ecco il totonomi

«Nel minor tempo possibile». Il mantra che risuona al ministero dell’Economia è questo: la successione di Ernesto Maria Ruffini, il direttore dell’Agenzia delle Entrate che ieri ha annunciato al Corriere della Sera l’addio all’incarico, sarà molto rapida. Per tutto il giorno, anzi, dalle parti di via XX Settembre si ipotizzava che la sostituzione potesse avvenire già ieri. La realtà è che il nome definitivo pare ancora tutt’altro che a portata di mano. (Corriere Roma)

Se ne è parlato anche su altre testate

Eccolo, l'obiettivo che si sono dati tra Palazzo Chigi e il ministero dell'Economia per sostituire Ernesto Maria Ruffini, il direttore dell'Agenzia delle Entrate che ha scelto di dimettersi in polemica con il governo, pur assicurando di non voler scendere in campo in prima persona (anche se da giorni si parla di un suo possibile impegno come "federatore" di un nuovo centro vicino al centrosinistra). (ilmessaggero.it)

I fratelli Alemanno hanno origini salentine (genitori di Gallipoli e Monteroni). Nella terna dei papabili nella corsa a direttore dell'Agenzia per il dopo Ruffini c'è quindi anche Gabriella Alemanno, 69 anni, che ora è commissario alla Consob. (quotidianodipuglia.it)

È questo il mood che si respira nel centrodestra dopo l’annuncio del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, di voler lasciare il suo incarico. ROMA. (La Stampa)

Entrate, dopo le dimissioni di Ruffini gara a due per la successione: scelta interna o un generale

Per giorni i giornaloni progressisti lo hanno dato come principale nome spendibile al ruolo di grande federatore del centro. Lui, però, si è subito dissociato da tutte queste voci: "Non scendo in campo". (Liberoquotidiano.it)

Ieri Ernesto Maria Ruffini ha incontrato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, riconfermandogli le dimissioni dal vertice dell’Agenzia dell’Entrate. Si sente sollevato, come chi da tempo voleva liberarsi di un peso perché, come ha detto nell’intervista al Corriere ,«il clima è cambiato» e si sente fuori posto se il Fisco è indicato dal governo come un nemico. (Corriere della Sera)

La successione di Ernesto Maria Ruffini ripropone, in chiave aggiornata e con sfumature politiche tutte interne alla coalizione di governo, l’eterna questione “duale” dell’amministrazione fiscal/tributaria, da un lato l’agenzia delle Entrate, dall’altro - allo stesso tempo alternativo e complementare - la Guardia di Finanza. (Il Sole 24 ORE)