La fotografia di Youssef Nabil in mostra a Venezia

“Una delle cose che mi faceva felice in Egitto era il cinema”, afferma Nabil nella conversazione con André Aciman riportata in catalogo.

Lo sa bene Youssef Nabil (Il Cairo, 1972), costretto a lasciare l’Egitto per inseguire i propri ogni, nel solco di una vena artistica che non avrebbe trovato linfa nel Paese d’origine.

1 of 11. Abbandonare la propria terra significa tranciare di netto radici involontarie, che parlano di generazioni, famiglia, memoria. (Artribune)

Ne parlano anche altre fonti

I ricavati della galleria saranno devoluti a due associazioni LGBT italiane: Casa Famiglia Refuge LGBT e Plus – Persone LGBT+ sieropositive. (Senza Linea)

Roberto ed i suoi amici amici, convinti che la pittura possa essere divertente e conviviale, hanno iniziato a proporre una esperienza pittorica itinerante a scoprire luoghi e realtà enogastronomiche locali. (RovigoOggi.it)

E il revenge spending, sommato alla qualità a cui Il Ponte ci ha straordinariamente abituati, fa segnare un altro punto vincente alla casa d’aste milanese. Ed ecco quindi che Il metro infinito di Mario Merz ha registrato il top price delle due tornate (96.250 euro). (ExibArt)

Il valore delle opere contemporanee è cresciuto del 7,5% annuo secondo il Deloitte Art & Finance Report e da marzo sono in aumento le partecipazioni ad aste oltre che gli acquisti di quadri e sculture. (Corriere della Sera)

Come si stabiliscono la qualità e il valore artistico di un’opera, la sua “artisticità”? Nell’immediato il valore artistico di un’opera non è infatti sempre relazionato alla sua commerciabilità. (We Wealth)

Con ironia, l’artista gioca anche sulla metafore di una società che cerca rifugio, dal virus come da altre minacce, e costruisce una Wunderkammer di oggetti e figure familiari eppure inquietanti, dove la leggerezza dell’allestimento (quasi un giardino zen), contrasta con i drammi concettuali che le opere evocano. (Artribune)