Tre indizi fanno una prova: il calcio italiano è vicino al punto di non ritorno. Cambiare si può, basta volerlo. Dalla C un barlume di speranza

Tre anni fa eravamo sul tetto d’Europa, ora già sbattuti fuori malamente dopo una figura pessima. Come al solito dopo le grandi delusioni ci si interroga sui problemi del calcio italiano, scervellandosi per capirne motivi e trovare rimedi. Riparte la retorica trita e ritrita sulla crisi di vocazione, sul fatto che i ragazzi di oggi passano giornate intere davanti agli schermi di un pc o a smanettare sullo smartphone anziché scendere in strada per giocare col pallone ma ci si dimentica che questo accade anche nel resto del mondo. (Tutto C)

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ANSA (Avvenire)