Piazza Loggia: Brescia invoca l'estradizione di Toffaloni

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Bresciaoggi INTERNO

«Ma davvero Marco Toffaloni nonostante la condanna non andrà mai in carcere?». Questa è la domanda che numerosi bresciani, ma non soltanto, si stanno facendo da quando nel tardo pomeriggio di giovedì il Tribunale dei minori di Brescia ha condannato a 30 anni di reclusione il 67enne neofascista veronese ritenendolo l’esecutore materiale della strage di piazza Loggia. Secondo il Tribunale sarebbe stato Toffaloni, allora sedicenne, a piazzare in un cestino della spazzatura la bomba che il 28 maggio del 1974 uccise otto persone, ferendone altre 102, che quel giorno si trovavano in piazza per prendere parte a una manifestazione contro il terrorismo neofascista. (Bresciaoggi)

Su altre fonti

Brescia si conferma bestia nera per la Dinamo Women, che incassa la quarta sconfitta in altrettante partite giocate in stagione con la formazione dell’ex Togliani. I 13 punti di scarto finali però non testimoniano fedelmente l’andamento del match e i valori espressi in campo. (SARdies.it)

Condannato con una sentenza di primo grado … L’esplosione causò otto morti e oltre cento feriti. (Il Fatto Quotidiano)

Da una frase in dialetto veneto, pronunciata davanti a una vecchia conoscenza negli anni Novanta, a un processo che si è concluso con una condanna a 30 anni nei confronti di chi quelle parole avrebbe pronunciato. (Bresciaoggi)

Piazza Loggia, condannato il baby stragista

Adesso, a quasi 51 anni dai fatti, la strage bresciana di piazza Loggia contempla anche il nome di un esecutore materiale. Con una sentenza storica il Tribunale dei Minori di Brescia ha condannato a 30 anni Marco Toffaloni: all’epoca appena sedicenne (questo spiega la competenza all’apparenza paradossale della giustizia minorile), veronese militante tra le fila più violente e operative del movimento di estrema destra Ordine Nuovo, per i giudici — che hanno accolto la ricostruzione e le richieste della pm Caty Bressanelli, titolare del fascicolo insieme all’ex aggiunto Silvio Bonfigli — è sua la mano che la mattina del 28 maggio 1974 piazzò nel cestino sotto il porticato l’ordigno che esplose alle 10.12 e durante una manifestazione antifascista uccise otto persone e ne ferì 102. (Corriere Brescia)

Per i giudici è l’esecutore materiale del… Marco Toffaloni, oggi 67 anni, è stato condannato dal Tribunale per i minorenni di Brescia perché all’epoca dei fatti aveva sedici anni. (la Repubblica)

Fu lui, all’epoca sedicenne militante ordinovista, e per questo giudicato dal tribunale minorile, a inserire nel cestino i candelotti di gelignite che provocarono la morte di nove persone e il ferimento di altre centodue durante un comizio sindacale. (Il Manifesto)