Morto Salvatore Lo Presti, il giornalista sportivo tra i più grandi, autore dell’Almanacco del Calcio mondiale

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Addio a Salvatore Lo Presti, detto Totò. Giornalista sportivo simbolo degli anni ’80 è morto a 84 anni, dopo una lunga carriera trascorsa a raccontare il mondo del calcio. Autore del primo Almanacco del calcio mondiale, di cui fu ideatore e direttore, fu penna di prim’ordine per tutti i più importanti quotidiani sportivi d’Italia. Morto a 84 anni Salvatore Lo Presti Giornalista sportivo tra i più grandi Il ricordo del mondo del calcio Morto a 84 anni Salvatore Lo Presti Così come Totò Schillaci, il campione prematuramente scomparso pochi giorni prima, anche Salvatore Lo Presti era siciliano, nato a Marsala il 16 febbraio 1940 (Virgilio Notizie)

Su altre fonti

Gazzetta, dove aveva terminato la carriera seguendo tutte le partite, in Italia e in Europa, della Juventus; era stato anche il creatore dell’Almanacco del calcio e consigliere dell’Ussi. Aveva scritto per tutti i quotidiani sportivi italiani: Stadio, Corriere dello Sport, Tuttosport. (Giornale di Sicilia)

Il Presidente Urbano Cairo e tutto il Torino Football Club sono vicini con affetto alla famiglia Lo Presti nel ricordo di Salvatore Lo Presti, apprezzato giornalista e prezioso punto di riferimento sulla storia del Toro di oggi e di ieri. (Torino FC)

Classe 1940, Lo Presti non era un giornalista qualsiasi: legatissimo alla sua terra e a Torino, che era diventata negli anni trascorsi al seguito della Juve la sua casa, Totò era figlio di un giornalismo legato ai fatti, non alle chiacchiere. (La Repubblica)

Quando Internet era fantascienza, e i campionati stranieri mondi misteriosi, la bibbia del calcio mondiale era l’Annuario di Salvatore “Tòtò” Lo Presti, scomparso ieri a 84 anni. Perché era partito da piccoli fogli della sua Marsala e approdato ai grandi giornali nazionali senza imborghesirsi, perché raccontava Mondiali e dava del tu ai campioni però scendeva in trincea, taccuino in mano, a dare l’esempio a chi sognava il mestiere. (La Stampa)

Dopo l'assunzione è stato impegnato prima a Bari e dal 1971 a Torino, dove ha seguito le imprese della Juventus di Boniperti e Trapattoni e del Torino di Pianelli e Radice. (La Gazzetta dello Sport)

Viene ricordato anche per il suo "Annuario del Calcio Mondiale" una vera e propria bibbia sul mondo del pallone che è stata per anni un punto di riferimento per giornalisti, dirigenti e procuratori. nella sua esemplare carriera ha lavorato per molti anni a Torino occupandosi del Toro e della Juventus. (Toro News)