Delpini, «Lasciamoci istruire dalla preghiera della Chiesa»

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INTERNO

Nella chiesa dell’oratorio San Rocco a Seregno, l’Arcivescovo Mario Delpini ha celebrato la Veglia di ingresso in Avvento, un momento di preghiera che ha coinciso con la presentazione e la consegna simbolica del nuovo Messale Ambrosiano, in vigore dal 17 novembre in tutte le chiese della Diocesi. «Conoscerlo a poco a poco, sfogliarlo, guardarlo, viverlo, amarlo» è l’invito dell’Arcivescovo, che sottolinea l’importanza di accogliere la II Edizione del Messale Ambrosiano, attesa dal 1976 e solo aggiornata nel 1990, che entra in vigore nella prima Domenica dell’Avvento secondo il Rito della nostra Chiesa.

Monsignor Fausto Gilardi, penitenziere maggiore del Duomo e responsabile dell'ufficio liturgico della Diocesi, spiega che i nuovi santi, tra cui Don Gnocchi, Carlo Acutis e Paolo VI, entrano ufficialmente nella nuova edizione del Messale, con nuove orazioni ispirate alla loro biografia e ai motivi per i quali sono arrivati fin sugli altari. La celebrazione, che ha visto la partecipazione di numerosi fedeli, è stata un momento di riflessione e preghiera, durante il quale l’Arcivescovo Delpini ha preso spunto dalla prima delle parole della Bolla papale di indizione del Giubileo 2025: SPERANZA.

Il "kaire di Avvento" proseguirà ogni giorno fino al 23 dicembre, con celebrazioni che si terranno in diverse chiese della Diocesi, tra cui la basilica di Santa Maria Nuova ad Abbiategrasso. L'inizio dell'impiego del nuovo Messale Ambrosiano, con la prima Domenica d'Avvento, è anticipato di una settimana rispetto al rito romano, segnando un momento significativo per la Chiesa di Milano e per tutti i fedeli che seguono il rito ambrosiano