Albania, nella storia del centri per immigrati da rimpatriare è in gioco lo Stato di Diritto

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la Repubblica INTERNO

ROMA – Per comprendere che cosa stia accadendo nella tormentata storia dei centri di detenzione degli stranieri che il governo italiano ha deciso di realizzare in Albania è necessario ricostruire, seppure brevemente, la storia di questo funesto esperimento. L’ultimo numero di Altreconomia. Comincia così l’analisi di Gianfranco Schiavone, pubblicata su Altreconomia, ( l’ultimo numero di aprile) il periodico diretto da Duccio Facchini, dedicato ai sistemi economici e al loro funzionamento, con particolare attenzione alle economie solidali, alle attività imprenditoriali capaci di rispettare diritti, ambiente e benessere, in Italia e nel mondo. (la Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri giornali

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Per la prima volta infatti alcuni migranti sono stati trasferiti nel piccolo penitenziario che sin dalla firma del Patto Italia-Albania tra Giorgia Meloni ed il premier albanese Edi Rama era destinato alla detenzione di chi commette reati nella struttura. (L'Unità)

È stata la parlamentare più assidua nelle strutture d’oltre Adriatico. La delegazione, organizzata dall’opposizione e dal Tavolo asilo e immigrazione, è riuscita a parlare solo con alcuni dei trattenuti: non tutti hanno precedenti penali, sono originari di Algeria, Bangladesh, Marocco, Moldavia, Nigeria e Pakistan. (Il Manifesto)

«Qualche vetro rotto, ma nessuna rivolta», spiegano le stesse fonti, sottolineando che ora la situazione è rientrata nell'ordinarietà. Momenti di tensione nel centro per migranti allestito dall’Italia – in accordo col governo di Tirana – a Gjader, in Albania. (L'Unione Sarda.it)

È la prima volta che accade. Stando a quanto riportano i media locali, la detenzione sarebbe dovuta alle rivolte scoppiate nei giorni scorsi che hanno portato alla distruzione di una parte di arredi del centro di accoglienza. (Nicolaporro.it)

Ilaria Salis ne ha sparata una delle sue. La parlamentare europea, prima in prigione in Ungheria dove doveva essere giudicata per violenze e ora a Bruxelles con una mensilità di €15.000, ha detto che il centro migranti in Albania è un campo di concentramento. (il Giornale)