Elezioni Usa 2024, Trump di nuovo presidente e Sangiuliano torna in tv
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Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca segna anche un altro ritorno, quello di Gennaro Sangiuliano, in veste di giornalista e commentatore politico. Erano almeno due mesi che l'ex ministro della Cultura non appariva in pubblico dopo lo "tsunami" del caso Maria Rosaria Boccia. In molti ricordano la sua lunga intervista al Tg1 dello scorso 4 settembre con il direttore Gian Marco Chiocchi, in cui aveva reso nota la sua verità sulla relazione con l'imprenditrice di Pompei, quando in lacrime aveva chiesto scusa per il suo comportamento alla moglie, la giornalista Federica Corsini, e al presidente del Consiglio Giorgia Meloni per le noie politiche derivate dalla vicenda. (ilmattino.it)
Ne parlano anche altri giornali
Il post sui social della presidente del Consiglio (LAPRESSE)
Dalla premier Giorgia Meloni al vicepremier Matteo Salvini. Le congratulazioni a Donald Trump per aver vinto le elezioni Usa ed essere il nuovo presidente non si fanno attendere. (TuttOggi)
Le sfide che attendono gli Stati Uniti sono molteplici e ci riguardano tutti: fermare le guerre in corso, contrastare con la massima fermezza le violazioni del diritto internazionale umanitario, aprirsi a una visione multipolare dei nuovi equilibri geo-politici, puntare a regole eque per il commercio internazionale evitando la spirale protezionistica dei dazi e contro-dazi". (Corriere Delle Alpi)
Non ha fatto in tempo a vincere Trump che nel centrodestra italiano è partita la corsa a riposizionarsi. Con la premier Meloni che parla di “alleanza incrollabile” e il vicepremier Salvini che puntualizza: “Unico a sostenerlo”. (la Repubblica)
Matteo Salvini è il primo a congratularsi con la vittoria di Donald Trump. Del resto nei giorni scorsi è stato l’unico nella maggioranza e nel governo a schierarsi apertamente con il candidato repubblicano. (Italia Oggi)
Una nuova disfatta per la sinistra democratica glamour che, in scala superiore, ricorda tanto quella italiana, abilissima soltanto a proporsi come maggioritaria nel sentimento nazionale ma immancabilmente minoritaria dopo un passaggio elettorale. (il Giornale)