Italia, un futuro da cerniera Usa-Ue. Dal gas allo Spazio, i dossier in campo
Un incontro strano, fulmineo (colloqui, una proiezione, una cena veloce, neanche il tempo per il dessert), delicatissimo per il caso di Cecilia Sala, ma anche per il momento in cui cade: ormai tutti guardano all’era trumpiana che inizierà tra due settimane, ma, alla Casa Bianca c’è ancora Joe Biden. Che sarà a Roma tra 4 giorni. Quindi massimo riserbo sul contenuto dei colloqui, ed enfasi concentrata sul valore della visita per il rafforzamento dei rapporti personali tra Giorgia Meloni e il futuro presidente. (Corriere della Sera)
Su altri giornali
Se qualcuno aveva immaginato un cipiglio di autonomia politica nel viaggio lampo di Meloni da Trump rimarrà deluso, anche perché la sostanza profonda di quel viaggio non sembra essere stata la liberazione della giornalista Cecilia Sala sequestrata in Iran, tutt’al più l’occasione, nonostante la versione interessata arrivata da Mar-a- Lago di una presunta “aggressività” rappresentata dalla premier italiana sulla grave vicenda. (il manifesto)
Marco Rubio, il senatore della Florida scelto come segretario di Stato da Trump, dando il benvenuto alla premier che incontrava per la prima volta, l’ha definita «un’ottima alleata, una leader forte». Ha davvero preso d’assalto l’Europa», ha detto Donald Trump alle nove di sabato sera, entrando, seguito da Giorgia Meloni, nel salone d’onore di Mar-a-Lago dove erano riunite decine di persone per uno dei frequenti eventi che hanno luogo nel suo resort in Florida: stavolta si trattava della proiezione di un documentario. (Corriere della Sera)
Un incontro che avverrà nella notte italiana e che avrà tra i temi - pur non confermati data la segretezza stessa della missione - anche il caso della prigionia in Iran della giornalista italiana Cecilia Sala. (ilmattino.it)
Così Giorgia Meloni sui social commenta la missione lampo negli Usa dove ha incontrato il presidente statunitense eletto, Donald Trump. Pronti a lavorare insieme". (Italia Oggi)
Anche perché - vista la complessità e dunque le tempistiche del caso - sarà lui l'ago della bilancia di un negoziato destinato a dipanarsi tra Roma, Washington e Teheran. Sono le tre ragioni che hanno convinto Giorgia Meloni a bruciare le tappe e affrontare il caso Cecilia Sala non con l'attuale amministrazione statunitense, ma con Donald Trump. (il Giornale)
NEW YORK L’avvocato e professore emerito di Harvard Alan Dershowitz, che difese il presidente Trump nel primo processo per impeachment, era sul palco nel salone di Mar-a-Lago per parlare del docufilm The Eastman Dilemma, quando Trump e Meloni, dopo il colloquio al piano di sopra, si sono seduti vicini tra il pubblico. (Corriere della Sera)