I prezzi del petrolio salgono dopo l'attacco missilistico dell'Iran contro Israele

Di Tina Teng I prezzi del greggio hanno subito un'impennata a causa delle preoccupazioni del mercato per una potenziale grave interruzione della produzione iraniana in caso Israele decida di attaccare il Paese come rappresaglia all'attacco missilistico dell'Iran di martedì PUBBLICITÀ I prezzi del petrolio hanno subito un'impennata dopo che martedì l'Iran ha lanciato circa 200 missili balistici contro Israele, segnando un'altra escalation nel conflitto mediorientale. (Euronews Italiano)

Se ne è parlato anche su altri media

70,34 dollari al barile. Gli Stati Uniti ritengono che l'Iran le tensioni in Medio Oriente. Le quotazioni salgono del 3,18% (Tuttosport)

Accelera il greggio nel giorno in cui si riunisce il vertice Opec e in attesa delle scorte settimanali Usa previste in serata mentre in Medio Oriente la tensione resta altissima. Il petrolio Usa si porta sopra i 72 dollari (Wti +3,29% a 72,13 dollari al barile) e quello del Mare del Nord si avvicina ai 76 (Brent +3,03% a 75,79 dollari al barile). (La Gazzetta del Mezzogiorno)

I prezzi del Brent martedì primo ottobre sono calati in area USD71,20 al barile, toccando un minimo di tre settimane, mentre il debole sentiment del mercato ha prevalso sui rischi provenienti dal Medio Oriente. (Morningstar)

Petrolio, perché i prezzi sono in calo ai minimi da 3 anni? La svolta dell'Arabia Saudita e le mosse della Libia

Milano, 26 set. A pesare è la notizia che l’Arabia Saudita, il più grande esportatore di petrolio al mondo, starebbe pensando a un aumento della produzione da dicembre, anche se la mossa dovesse portare a un periodo prolungato di bassi prezzi del petrolio. (Agenzia askanews)

Quotazioni del petrolio a picco sui mercati internazionali, in attesa di un aumento produttivo da parte dell'Opec+ e di rumors che parlano di un cambio di strategia dell'Arabia Saudita, che sarebbe pronta ad aumentare la produzione, abbandonando l'idea di controllare il prezzo del greggio e spingerlo verso un dato livello desiderato Addio al target dei 100 dollari Stando ad una indiscrezione del Financial Times, l’Arabia Saudita sarebbe pronta ad abbandonare il suo obiettivo di prezzo "non ufficiale" di 100 dollari al barile e si preparerebbe quindi ad aumentare la produzione, rassegnandosi a gestire un periodo di prezzi più bassi. (QuiFinanza)

A spingere al ribasso i prezzi è la possibilità che l’Arabia Saudita abbandoni l’obiettivo del prezzo a 100 dollari al barile in vista di un aumento della produzione. Il Brent perde invece lo 0,31% a 71,38 dollari. (Corriere della Sera)