Decreto flussi, Emergency denuncia un approccio punitivo verso migranti e Ong
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– Emergency interviene con fermezza contro il Decreto Flussi, in discussione alla Camera, definendolo un “ennesimo pessimo intervento” nella gestione del fenomeno migratorio. In una nota ufficiale, l’organizzazione sottolinea come il governo continui a trattare la migrazione come un’emergenza da respingere, anziché come un fenomeno strutturale da regolare con equità e serietà. Il decreto, nato con l’intento di migliorare i meccanismi legati a click day, permessi di lavoro per stranieri e procedure d’asilo, nasconderebbe, secondo l’Ong, una serie di misure restrittive che ostacolano la vita delle persone migranti e complicano l’operato delle Ong nel Mediterraneo (Stranieri in Italia)
Se ne è parlato anche su altri giornali
145/2024 recante "Disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale, nonché dei relativi procedimenti giurisdizionali” è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l'11 ottobre 2024. (QuiFinanza)
L’idea che ci guida è che non esiste accoglienza senza integrazione, ed è quello che sta facendo il Governo Meloni". Lo ha affermato Pino Bicchielli, vicecapogruppo di Noi moderati alla Camera, nella dichiarazione di voto sulla fiducia posta dal GOverno sul cosiddetto decreto legge flussi. (Civonline)
E stiamo parlando di una provincia che, secondo le stime dell’osservatorio della Fnp Cisl, registra quasi 60mila persone non autosufficienti, quindi altrettanti nuclei che necessitano di un assistente familiare, e della stessa provincia che a fronte di 6000 badanti regolarmente censite dall’Inps ne conta almeno altrettante irregolari». (L'Eco di Bergamo)
"Come Più Europa esprimeremo un voto di netta e forte contrarietà alla fiducia sul dl Flussi: si tratta del 76esimo decreto che l’esecutivo Meloni ha sfornato in questa legislatura, con una ulteriore compressione delle prerogative parlamentari: non solo è stato innestato un altro decreto, quello sui Paesi sicuri, che era già stato depositato al Senato dove tuttora langue in attesa di essere abrogato, ma quando era già concluso il ciclo di audizioni, a tempo scaduto sono arrivati gli emendamenti del governo e della relatrice che hanno introdotto parti di normativa del tutto nuove, ampliando il perimetro del provvedimento ed eludendo in questo modo da una parte il vaglio del presidente della Repubblica e, dall’altra, evitando che ci fosse un esame completo della commissione competente”. (Civonline)
A finire nel provvedimento è stato anche il decreto cosiddetto “Paesi sicuri“, varato lo scorso 23 ottobre dopo la liberazione dei primi richiedenti asilo dai centri italiani in Albania per decisione del tribunale di Roma alla luce della nota sentenza della Corte di giustizia europea. (Il Fatto Quotidiano)
Decreto flussi, nessun ingresso previsto in Bergamasca nel 2024 (L'Eco di Bergamo)