Inchiesta ultras: interregoato Simone Inzaghi: "Dissi a società che servivano biglietti in più"

L'allenatore dell'Inter compare in un'intercettazione con l'esponente degli ultras interisti. L'allenatore dell'Inter, Simone Inzaghi, è stato sentito stamani a Milano dagli investigatori della Squadra Mobile come teste nell'ambito dell'inchiesta che ha portato agli arresti 19 persone tra capi ultras delle curve di Inter e Milan. Il tecnico nerazzurro era citato in un'intercettazione con Marco Ferdico, esponente di spicco degli ultras interisti in cui Ferdico lo sollecitava a intervenire presso il presidente Giuseppe Marotta per avere più biglietti per la finale di Champions di Istanbul dell'anno scorso. (Diretta)

Se ne è parlato anche su altri media

Inzaghi è stato sentito dagli agenti della Squadra Mobile come persona informata sui fatti e terminato dopo circa un'ora in cui all'allenatore è stato chiesto di chiarire i dettagli del rapporto emerso dalle intercettazioni con alcuni degli indagati facenti parte del direttivo della curva nerazzurra. (Calciomercato.com)

Il primo ad essere ascoltato come persona informata sui fatti dovrebbe essere il tecnico dell’Inter Simone Inzaghi (contattato al telefono dall’ex capo della Nord Ferdico per parlare dei biglietti per il Manchester), quindi toccherà al vicepresidente del club Javier Zanetti e al capitano del Milan Davide Calabria. (La Gazzetta dello Sport)

Dalle carte dell’indagine emergono nuovi dettagli che riguardano l’inaugurazione di un negozio franchise controllato in percentuale prevalentemente da Luca Lucci – capo della Curva del Milan – dove Alex Cologno, bodyguard di Fedez, anche lui agli arresti, è stato avvistato in compagnia del figlio di un boss ‘ndranghetista. (Striscia la notizia)

L’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi è stato sentito dagli agenti della squadra mobile di Milano questa mattina come persona informata sui fatti nell’ambito dell'indagine "Doppia curva", l’inchiesta per gli arresti degli ultras delle due curve milanesi. (Tuttosport)

Accolta la richiesta del procuratore capo Marcello Viola che temeva ripercussioni dopo l'esposizione, anche mediatica, del sostituto procuratore. (AGI - Agenzia Italia)

Il colloquio con gli investigatori, approfondisce in questo senso l'edizione on line del Corriere della Sera, non è avvenuto in questura, come era previsto, ma in un ufficio periferico della polizia proprio per evitare i giornalisti che fino dalla prima mattina hanno "presidiato" via Fatebenefratelli. (TUTTO mercato WEB)