Roberta Rovelli a Venezia con Vermiglio, di Maura Delpero

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Vermiglio, il film in concorso di Maura Delpero presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, racconta dell’ultimo anno della Seconda Guerra Mondiale in una grande famiglia e di come, con l’arrivo di un soldato rifugiato, per un paradosso del destino, essa perda la pace, nel momento stesso in cui il mondo ritrova la propria. «Vermiglio – racconta la regista Maura Delpero – è un paesaggio dell’anima, un “lessico famigliare” che vive dentro di me, sulla soglia dell’inconscio, un atto d’amore per mio padre, la sua famiglia e il loro piccolo paese. (ManInTown)

Ne parlano anche altre fonti

– Un paesino di montagna del Trentino, in Val di Sole, nell’ultimo anno della Seconda guerra mondiale. Ricorda il cinema di Ermanno Olmi, ma con una specie di retrogusto destabilizzante, Vermiglio di Maura Delpero, in uscita nelle sale italiane il 19 settembre. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Nel sogno suo padre, scomparso da poco, aveva sei anni. E dunque posava su di lei uno sguardo inedito, un invito a seguirla. (Corriere della Sera)

A Venezia presentato "Vermiglio", un mondo antico alla fine della guerra 03 settembre 2024 (Il Sole 24 ORE)

Un filmdi cui, in sede di presentazione, il direttore Alberto Barbera non aveva esitato a sottolineare la freschezza, nel più puro stile di Ermanno Olmi, tra natura leopardiana e valori di umana solidarietà. (La Nuova Venezia)

E' ambientato fra le montagna della Val di Susa e racconta l'ultimo anno della seconda guerra mondiale in una grande famiglia che, con l'arrivo di un soldato rifugiato, perde la pace proprio nel momento in cui il mondo ritrova la propria. (il Dolomiti)

La Mostra ha accolto con entusiasmo (applausi sperticati in laguna, dopo l’anteprima per la stampa) questo film di Maura Delpero, regista nata a Bolzano, radici familiari strettamente legate a Vermiglio, nome del paese solandro dove è ambientato, incastonato tra vicende post belliche che scardinano la vita di una giovane contadina e costringono gli abitanti del paese a confrontarsi con l’esterno, tra aspirazioni dei giovani, la rassegnazione degli anziani. (il Dolomiti)