La crisi dell’industria dell’auto europea. E i rischi che corriamo
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La famosa transizione energetica rischia di essere brutalmente ridimensionata se non di fallire. Trascinando con sé imprese e lavoratori L’industria dell’auto europea non è messa esattamente bene. Lo testimoniano due annunci arrivati alla fine della scorsa settimana, rispettivamente, da Volkswagen e Volvo Cars. Cominciamo da quest’ultima. Il 4 settembre il gruppo svedese ha rilasciato un comunicato stampa dal titolo “Volvo Cars modifica le proprie ambizioni di elettrificazione, rimanendo impegnata in un futuro completamente elettrico”. (left)
Su altri giornali
Non riconoscerlo significa ignorare la realtà”. (Adnkronos) – Se vuole aumentare la propria produttività, e quindi, nel lungo periodo, preservare il proprio modello sociale, l’Ue deve “cambiare radicalmente”, perché “siamo già in modalità crisi. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Nel settore delle auto, guardando alla transizione verde e al previsto stop ai motori a diesel e a benzina nel 2035, in Ue si è verificato «un grave disallineamento» tra le richieste all'automotive e l'installazione delle colonnine di ricarica per le auto elettriche. (Il Messaggero - Motori)
“L’UGL guarda con favore all’ambizioso piano di investimenti pari a 800 miliardi di euro proposto da Mario Draghi nel Rapporto sul futuro della competitività europea presentato oggi a Bruxelles. Appare, in tal senso, condivisibile l’appello rivolto ad un cambiamento radicale perché l’Ue continui ad esistere. (Il Giornale d'Italia)
All'interno del documento l’ex governatore della Bce indica le chiavi per consentire all’Europa di tornare a crescere. Non poteva mancare nemmeno il tema dell'auto, ed in particolare le sfide che questo settore dovrà affrontare con l'elettrificazione e l'avanzata della concorrenza cinese. (HDmotori)
L'industria automobilistica europea, che impiega 13,8 milioni di persone (6,1% dell'occupazione totale nell'UE) e genera un surplus commerciale di 117 miliardi di euro, si trova di fronte a sfide significative. (Tom's Hardware Italia)
Lo si evince dal fatto che nel report ufficialmente presentato quest'oggi dall'ex premier si parli anche e soprattutto di Difesa come settore nel quale intervenire. Oltre a questo anche "ricerca e tecnologia oppure l’Ue si consegna ad una lenta agonia". (Il Giornale d'Italia)