Usa, donna scompare nel nulla: poi la macabra scoperta. Il cadavere era nell’armadio di casa
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Usa – Di lei si erano perse le tracce lo scorso 12 ottobre, poi la macabra scoperta. Era appena rientrata negli Stati Uniti dopo un viaggio in Europa e il giorno successivo un’amica si era rivolta alle forze dell’ordine, dicendo che la 61enne non rispondeva alle telefonate e ai messaggi. Così le indagini della Polizia hanno scoperto la verità: la donna non si era mai allontanata da casa e il suo cadavere, avvolto nella plastica, è stato trovato nel doppio fondo dell’armadio della sua stanza da letto. (Frosinone News)
Su altri giornali
Si è tolto la vita nel carcere di Bari Giuseppe Lacarpia, il 65enne di Gravina di Puglia (Bari) fermato il 6 ottobre con l’accusa di aver ucciso la moglie 60enne Maria Arcangela Turturo. (Il Fatto Quotidiano)
Si è suicidato in carcere Giuseppe Lacarpia, il 65enne che la notte tra il 5 e il 6 ottobre ha ucciso la moglie dandole fuoco in macchina e poi, dopo che lei era fuggita, immobilizzandola sull'asfalto per finirla a mani nude. (il Giornale)
Il 65enne era recluso nel carcere di Bari con l'accusa di aver dato fuoco e ucciso la moglie Maria Arcangela Turturo a Gravina in Puglia. (Fanpage.it)
Il marito, 65 anni, si trovava nella sua cella del carcere di Bari dopo l’arresto. La mattina di martedì 22 ottobre è a tutti gli effetti quella di un epilogo inaspettato del femminicidio di Gravina di Puglia in cui ha perso la vita Maria Turturo, 60 anni. (Virgilio Notizie)
Esternando i suoi sentimenti sulla sua pagina Facebook, condividendo foto di sua madre in momenti felici e frasi sulla perdita di un genitore. «Sono tutte le preghiere che abbiamo fatto a mamma». (Corriere della Sera)
Giuseppe Lacarpia, 65enne di Gravina in Puglia (Bari), è stato ritrovato morto nella sua cella del carcere di Bari che condivideva con altri 7 detenuti. Gli agenti di polizia penitenziaria, intervenuti intorno alle 2 di notte su segnalazione dei compagni di cella, hanno trovato Lacarpia senza vita, steso nel suo letto con un lenzuolo legato al collo e attaccato, dall’altra parte, alle sbarre del letto. (QUOTIDIANO NAZIONALE)