Lautaro e Barella compatti: "Rinviare è il minimo". Così l'Inter ha detto no a riprendere
Come un incubo. Perché incubo è stata la parola più usata dai giocatori interisti, da Inzaghi e dal suo staff anche a freddo, durante il viaggio di ritorno in treno verso Milano. La mente che ripercorreva quegli attimi tremendi, la paura, il senso di impotenza, la voglia di aiutare ma il non riuscire concretamente a rendersi utili. L’Inter ha lasciato Firenze con l’animo pesante. E sì, almeno rinfrancato dopo le prime buone notizie sulle condizioni di Bove. (La Gazzetta dello Sport)
Ne parlano anche altri media
Da Bove ad Antognoni, da Eriksen a Lockyer: drammi sfiorati ma anche purtroppo chi non ce l’ha fatta, come Curi e Morosini. Una lunga lista di drammi sul campo da calcio. (Inter-News)
Basta pensare a quei momenti in cui si è accasciato in campo mandando in panico due squadre e tutti i tifosi presenti allo stadio. Quanto accaduto a Edoardo Bove durante l'incontro tra Fiorentina e Inter fa passare tutto in secondo piano. (fcinter1908)
Edoardo Bove respira autonomamente, è lucido e risponde alle domande. Una notizia confortante e attesissima che si unisce ad un altro dato certo: la tac e gli ulteriori esami effettuati all’ospedale fiorentino di Careggi, hanno escluso sia danni cerebrali sia cardiaci. (Corriere Fiorentino)
Fiorentina-Inter ripartirà dal 17' del primo tempo, il minuto della sospensione successiva al malore di Edoardo Bove. Restano da giocare 73', che saranno recuperati presumibilmente nel mese di febbraio. (Sky Sport)
Dopo ore di spavento e preoccupazione per Edoardo Bove, la Fiorentina ha diramato un comunicato ufficiale nel quale ha spiegato le condizioni del centrocampista che ha avuto un malore durante Fiorentina-Inter: "Si trova attualmente in sedazione farmacologica ricoverato in terapia intensiva. (Calciomercato.com)
Un calciatore crolla in campo, la partita viene sospesa, i calciatori sono in lacrime: centinaia di migliaia di appassionati col fiato sospeso, perché di fronte a una tragedia del genere non esistono più tifoserie, tutti vorrebbero solo sapere come sta il ragazzo, cos’ha avuto, se ce la farà. (Il Fatto Quotidiano)