Siria, media: forze filo-turche entrano a Saraqeb vicino ad Aleppo
I combattimenti tra le forze del regime siriano e i gruppi jihadisti nel nord della Siria, vicino ad Aleppo, hanno provocato la morte di oltre 130 persone. Gli scontri, scoppiati dopo un'offensiva contro i territori controllati dal governo, hanno visto esplosioni e pesanti bombardamenti, in particolare dopo l'assalto alla citta' di Ariha, nella regione di Idlib. Il bilancio delle vittime, fornito da una ONG, e' destinato a salire. (Tiscali Notizie)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Si tratta dei combattimenti più violenti e sanguinosi da anni in quest’area: la regione di Aleppo, in mano al regime di Assad, confina con l’ultima grande roccaforte ribelle e jihadista: l'area di Idlib (Corriere della Sera)
Il bilancio dell’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria è in continuo aggiornamento: le vittime degli scontri di ieri sono più di 153. (Il Fatto Quotidiano)
In Siria la guerra non è mai davvero finita. L’avanzata delle milizie di Hay'at Tahrir al-Sham (HTS), precedentemente note come Fronte Al Nusra, verso due centri strategici rappresenta una minaccia non solo per il regime di Bashar al-Assad ma anche per il nord-est della Siria, la regione autonoma del Rojava a maggioranza curda. (Today.it)
– I ribelli siriani nell’ultima enclave dell’opposizione nel nord della Siria hanno lanciato un’operazione militare su larga scala contro l’esercito siriano e hanno conquistato il territorio nella prima avanzata del genere da anni. (Agenzia askanews)
Nelle immagini il radi aereo e le colonne di fumo dopo il bombardamento nella zona di Aleppo, in Siria. a Darat Izza,, e la successiva fuga di civili. (la Repubblica)
Nelle immagini il radi aereo e le colonne di fumo dopo il bombardamento nella zona di Aleppo, in Siria. a Darat Izza,, e la successiva fuga di civili. Secondo The White Helmet, una ong dell'opposizione siriana, aerei siriani e russi hanno bombardato zone controllate dai ribelli nel nordovest della Siria, vicino al confine con la Turchia. (La Stampa)