Lagarde, Bce verso nuovi tagli dei tassi a ottobre

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Economy Magazine ECONOMIA

La Banca Centrale Europea potrebbe già valutare ulteriori tagli dei tassi di interesse già a ottobre, in seguito al rallentamento dell’inflazione. Sono le dichiarazioni della presidente della Bce Christine Lagarde. “Gli ultimi sviluppi rafforzano la nostra fiducia sul fatto che l’inflazione tornerà a livello obiettivo in maniera tempestiva. Ne terremo conto nel prossimo meeting di ottobre”, spiega la presidente. (Economy Magazine)

Se ne è parlato anche su altre testate

In arrivo il dato dell’Eurozona La presidente Bce Christine Lagarde al Parlamento Europeo: siamo fiduciosi nel ritorno dell’inflazione al 2% e ne terremo conto nella prossima riunione. (Milano Finanza)

A farlo intendere senza troppi giri di parole è stata la presidente dell’istituto di Francoforte, Christine Lagarde, intervenuta oggi al Parlamento europeo. Dopo un ciclo di rialzi, iniziati nel luglio 2022 per far fronte all&rsquo… (L'HuffPost)

Tra i grandi Paesi dell’Ue mancavano solo i dati di Germania e Italia e da ieri è certo un fatto nuovo: l’inflazione a settembre in Europa, e in particolare nell’Eurozona, è tornata sotto il 2%, dove la vorrebbe il mandato della Bce. (Il Fatto Quotidiano)

Almeno in questo caso, la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, è stata cristallina. E, anche se precisa di non voler «commentare casi specifici», è chiaro che l'unico cantiere di fusione tra grandi banche europee è quello tra l'italiana Unicredit e la tedesca Commerzbank. (il Giornale)

Tra i singoli Paesi, valori più alti in Belgio (4,5%) ed Estonia (3,2%) e inferiori in Irlanda (0,2%) o Lituania (0,4%). A settembre secondo la stima 'flash' di Eurostat l'inflazione nell'Eurozona è scesa all'1,8%, rispetto al 2,2% di agosto. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Per la presidente della Bce, tuttavia, questa nuova crescita dell’inflazione dovrebbe avere natura temporanea, con l’Unione europea che resterebbe dunque in linea con l’obiettivo di riportare il valore al di sotto della soglia del 2% entro il 2026. (QuiFinanza)