Ma quindi la Red Bull modifica le vetture in regime di parco chiuso? Ecco tutto quello che sappiamo del T-tray Gate

Se dal Gran Premio di Singapore nel paddock di Formula 1 non era volata neanche una mosca, ad Austin le prime notizie che arrivano hanno già dell’incredibile. La giornata del giovedì, quella dedicata alle attività mediatiche del circus, in realtà si è aperta con una notizia per niente serena, che annunciava l’apertura di un'indagine da parte della FIA nei confronti di un presunto team che dalla gara di Zandvoort in poi ha iniziato ad utilizzare uno strumento che permette di modificare l’assetto della vettura anche in condizioni di parco chiuso, quando per regolamento è vietato farlo. (MOW)

Su altre fonti

Nelle ultime settimane si sarebbero svolte interlocuzioni tra diverse squadre e la Fia per discutere le preoccupazioni che una squadra non identificata possa aver trovato un modo intelligente per regolare la distanza da terra della vettura tra le qualifiche e la gara. (La Gazzetta dello Sport)

Nonostante la FIA sia corsa ai ripari modificando nuovamente la metodologia con cui effettua i suoi test, sembrerebbe che la scuderia incriminata abbia "ammesso" le proprie colpe. Uno dei team starebbe utilizzando un dispositivo illegale per modificare l'assetto della propria vettura durante il regime di parco chiuso e ottenere così un vantaggio. (Formula1 Web Magazine)

Capiremo subito chi sta messo meglio fra McLaren, Red Bull, Ferrari e Mercedes: tutti i top team hanno predisposto aggiornamenti importanti delle vetture per il Gran Premio degli Stati Uniti. Stasera alle 23,30 Austin mette in palio la pole position per la Sprint Race di domani, sabato. (Quotidiano Sportivo)

F1: è la Red Bull il team al centro del caso sulle modifiche dell'assetto in regime di parco chiuso

Red Bull, da sempre in F1, ha cercato di galleggiare sulla linea di confine del regolamento tecnico. Un atteggiamento studiato nei minimi dettagli, atto affinché ogni possibile beneficio possa essere sfruttato appieno. (FUNOANALISITECNICA)

Ma da quello che mi è stato detto, qui non si tratta di spingere i limiti, ma di oltrepassarli in modo evidente”: Oscar Piastri non si è risparmiato in conferenza stampa ad Austin riguardo all’ultima bomba sganciata nel paddock della Formula 1, l’utilizzo da parte della Red Bull di un dispositivo che consente di intervenire sul vassoio di ingresso del fondo operando dall’abitacolo. (Automoto.it)

"Il sistema esiste - ha spiegato un portavoce del team di Milton Keynes alla BBC - ma non è accessibile nel caso in cui la vettura sia totalmente assemblata". (Automoto.it)