Profita (Unicamillus): "Il progetto ITESHS organizza lauree sanitarie con standard UE in ortopedia, fisioterapia e infermieristica nei Paesi in via di sviluppo"

Gianni Profita, Rettore Unicamillus, in occasione del convegno “Salute e innovazione nel Piano Mattei: nuove prospettive educative e transculturali per la cooperazione sanitaria internazionale” è stato intervistato da Il Giornale d'Italia. Qual è l'obiettivo principale del progetto e quale impatto ci si aspetta di ottenere nel lungo periodo? "Si dice spesso aiutiamoli a casa propria, riferendosi a coloro i quali cercano di lasciare i Paesi del sud del mondo per venire nei nostri paesi, ma spesso scappano da situazioni sanitarie difficili. (Il Giornale d'Italia)

La notizia riportata su altri giornali

“Negli ultimi mesi, la sorveglianza delle malattie ha identificato un aumento di tre volte di malattie ancora non identificate e decessi in diverse aree del Paese e ha avviato indagini di ‘follow-up’ per confermare la causa e fornire il supporto necessario. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

“Le epidemie, che hanno visto i casi aumentare rapidamente in pochi giorni, rappresentano una significativa minaccia per la salute pubblica. (CremonaOggi)

Il progetto ITESHS rappresenta un’iniziativa di grande valore che si inserisce in questa prospettiva, promuovendo una costruttiva collaborazione tra Istituzioni. La condivisione di conoscenza e competenze è ormai imprescindibile per superare barriere geografiche e culturali e per generare un impatto concreto sulle comunità, soprattutto in un’epoca in cui innovazioni tecnologiche e digitali sono sempre più centrali nelle politiche sanitarie. (Il Giornale d'Italia)

Non se ne conosce neppure il nome, per questo in molti la chiamano infatti il “Covid senza nome“, anche perchè a tratti lo ricorda. Una sconosciuta malattia sta seminando il panico tra le persone. La chiamano il “Covid senza nome”. (La Gazzetta del Serchio)

Una malattia sconosciuta ha provocato la morte di 53 persone nella Repubblica Democratica del Congo nelle ultime settimane, scatenando l’allarme tra le autorità sanitarie. Da allora, i casi segnalati sono saliti a 419, con un secondo focolaio registrato il 9 febbraio a Bomate, nella zona sanitaria di Basankusu. (Oggi Treviso)

Nella Repubblica democratica del Congo una malattia al momento sconosciuta ha causato la morte di oltre 50 persone nel nord-ovest del Paese nelle ultime cinque settimane. (Secolo d'Italia)