“Six Kings Slam? Il più delle volte non penso ai soldi, ma devo essere realista”: tutta la sincerità di Alcaraz
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“Se dicessi che sono andato solo per giocare e divertirmi senza pensare ai soldi, mentirei. Alla fine ogni persona lavora per quello. Alla fine è ciò che si fa nella vita. Ovviamente amo giocare a tennis e il più delle volte non penso ai soldi. Gioco perché amo farlo e perché mi diverto. Ma devo essere realista: pensi anche che vuoi guadagnare dei soldi. In Arabia hanno messo in palio il prize money più alto della storia del tennis e penso che questa fosse una buona motivazione per andarci, almeno per me”. (Il Fatto Quotidiano)
La notizia riportata su altre testate
Ma quel che importa di più, sono due personalità fortissime", premette Ferrara. Ovviamente sono anche due industrie, con manager e fatturato. (Liberoquotidiano.it)
Le strade di Carlos Alcaraz e Jannik Sinner si incrociano spesso, soprattutto quando in palio c'è un trofeo. Entrambi si apprestano a prendere parte all'ultimo Masters 1000 della stagione, quello di Parigi-Bercy, ma su una cosa sembrano essere lontani, cioè sul motivo che li ha spinti a partecipare al Six Kings Slam, il ricchissimo torneo-esibizione da 1,5 milioni di euro solo per la presenza (ben 6, invece, quelli guadagnati da Jannik dopo la vittoria in finale proprio contro lo spagnolo) a Riad. (Corriere della Sera)
Ventuno settimane sul trono. Prosegue il "regno" di Jannik Sinner, che in quanto a permanenza in vetta al ranking ha così scavalcato Mats Wilander portandosi al 17° posto della classifica all-time relativa ai numeri uno del mondo. (Tuttosport)
Alexander Bublik ha colto l’occasione di un’ampia intervista a TennisChannel per lanciare una frecciata ironica a Jannik Sinner. (LiveTennis.it)
Le parole di Carlos Alcaraz “Se dicesso che sono andato a Riyad solo per divertirmi o per giocare senza pensare ai soldi, mentirei. (Sportal)
«Alla fine ogni persona lavora per quello. In conferenza: «Gioco perché amo farlo. Ma l’Arabia ha messo in palio il prize money più alto della storia del tennis e penso che questa fosse una buona motivazione per andarci». (IlNapolista)