Sospensione negata. Domani la sentenza su Stormy Daniels

Sospensione negata. Domani la sentenza su Stormy Daniels
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
il Giornale ESTERI

Non sarà un insediamento comune quello di Donald Trump alla Casa Bianca. Non solo per la natura quantomeno eccentrica del personaggio ma anche per iguai giudiziari che il tycoon si porta appresso. Il Presidente eletto degli Stati Uniti è tornato a chiedere, per il momento senza successo, alla Corte Suprema di sospendere la condanna nel caso della pornostar Stormy Daniels, per cui è stato condannato da una giuria e attende solo i dettagli della sentenza. (il Giornale)

Ne parlano anche altri media

Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump si è rivolto alla Corte Suprema degli Stati Uniti per bloccare la sentenza di condanna inflittagli nel processo per i pagamenti occulti alla pornostar Stormy Daniels (RSI)

Processo Stormy Daniels, tribunali si erano rifiutati di rinviare la sentenza Donald Trump ha chiesto alla Corte Suprema di bloccare la sentenza nel processo che lo ha visto condannato per il pagamento in nero alla pornostar Stormy Daniels, prevista per il 10 gennaio. (LAPRESSE)

Spettacolo Il Repubblicano Donald Trump ha battuto la candidata Democratica Kamala Harris ed è diventato il 47esimo presidente degli Stati Uniti. (Sky Tg24 )

Trump chiede a Corte Suprema di bloccare sentenza New York

Nel giorno in cui Kamala Harris, come vice presidente degli Stati Uniti e perciò presidente del Senato, ha ratificato la vittoria elettorale del suo rivale Donald Trump, il giudice Juan Merchan ha respinto la richiesta del presidente eletto di rinviare la sentenza prevista per venerdì 10 relativa alla sua condanna nel caso dei pagamenti segreti alla pornostar Stormy Daniels (la Repubblica)

In apertura l'indice di riferimento Nikkei cede lo 0,25% rispetto alle stime) e la chiusura mista del mercato azionario (Tuttosport)

"Questa Corte dovrebbe sospendere immediatamente ulteriori procedimenti presso il tribunale di New York per prevenire gravi ingiustizie e danni all'istituzione della Presidenza e alle operazioni del governo federale", hanno scritto gli avvocati del tycoon nel ricorso. (il Resto del Carlino)