Piangere o ridere
Anche ieri, seguendo una periodicità assillante, i giornali ci hanno informati sulla percentuale in costante crescita degli italiani che vanno all’estero. Dal 2020, sono aumentati di quasi il dodici per cento: altri novantamila partiti nel 2023 per motivi di studio o di lavoro. Siccome nella stragrande maggioranza dei casi si stabiliscono in paesi dell’Ue, l’uso del verbo “espatriare” o dell’espressione “andare all’estero” mi restituisce la sensazione che mi dà chi ricalcola i prezzi in lire. (La Stampa)
Ne parlano anche altre fonti
L’Unione Europea ha una popolazione di 448,8 milioni di abitanti, con l’Italia al terzo posto per popolosità dopo Germania e Francia. Tuttavia, nel nostro Paese l’età media è più alta che in altri (48,4 anni) e c’è uno dei tassi di fertilità tra i più bassi (1,24) rispetto alla media europea. (Demografica | Adnkronos)
"L’unica Italia che continua a crescere è soltanto quella che ha scelto l’estero per vivere”. Dal 2020 infatti l’Italia ha perso 652 mila residenti e nello stesso periodo il numero di persone che hanno lasciato il Paese è cresciuto dell’11,8%: un trend che ha ripreso a crescere dopo lo stop obbligato dovuto al Covid. (la Repubblica)
Secondo il rapporto, le cause che hanno portato l’Italia a posizionarsi tra gli ultimi paesi per fertilità al mondo sono sicuramente la fragilità economica e il clima di incertezza. La crisi della fertilità in Italia (Il Difforme)
Più di 3,3 milioni di questi si trovano in Europa (54,2%). (il manifesto)
Emerge il fenomeno della propensione all’espatrio verso altri Paesi europei dei “nuovi italiani”, ossia gli immigrati che hanno acquisito la cittadinanza in Italia. Migrano i giovani, i giovani adulti ma anche gli over 65. (Diocesi di Cremona)
Migrano i giovani, i giovani adulti ma anche gli over 65. E’ ancora l’unica Italia che continua a crescere. (Clarus)