Cambia 17 docenti di sostegno in 10 anni, lo studente non andrà più a scuola

I ritirato da scuola per aver cambiato 17 insegnanti di sostegno in 10 anni , che spesso i concorsi non riescono a colmare. Nel settore della situazione sembra però ancora più critica, tanto da risultare un problema. Infatti, se da una parte stanno aumentando le certificazioni di alunni con disabilità,Per questo sempre più spesso si ricorre a insegnanti non specializzati, che poi,; esempio ne è l’emblematico caso di un ragazzo pugliese,I genitori hanno deciso. (Skuola.net)

Se ne è parlato anche su altre testate

Il cambio continuo di docenti di sostegno compromette l’apprendimento degli studenti con disabilità: esemplare è il caso di un alunno pugliese con autismo che ha cambiare 17 insegnanti in dieci anni; la famiglia, esasperata, alla fine ha alzato bandiera bianca, e ha deciso di fare studiare il figlio a casa assistito da un insegnante privato. (Orizzonte Scuola)

La carenza di insegnanti specializzati sul sostegno è ormai un problema cronico della scuola italiana. E se da una parte aumentano negli anni le certificazioni di alunni con disabilità, dall’altra non si riesce a far fronte nelle scuole alla copertura dei posti e si ricorre a docenti non specializzati attingendo dalle graduatorie di seconda fascia (graduatorie incrociate). (Orizzonte Scuola)

Diciassette insegnanti di sostegno in dieci anni di frequenza della scuola dell’obbligo. Una discontinuità didattica che ha reso vana, se non addirittura fatto peggiorare, la formazione scolastica di un ragazzo di 16 anni di Bari affetto da autismo non verbale, al punto che i suoi genitori hanno deciso di ritirarlo da scuola e continuare la formazione a casa, privatamente. (Corriere del Mezzogiorno)

È successo a Bari. Padre e madre si sono dovuti arrendere al sistema dopo che il figlio, 16enne, ha cambiato ben diciassette insegnanti di sostegno in dieci anni di frequenza della scuola. (La Stampa)

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Ci siamo arresi alla scuola parentale. È una sconfitta del sistema, prima ancora che nostra, ma sempre sconfitta è. Tenerlo a casa per proteggerlo dalla scuola, con molta, molta amarezza, ma ci siamo giocati pezzi di salute e di benessere psichico troppo importanti in questi anni. (Il Fatto Quotidiano)