L'Ordine dei medici di Torino scrive al governo: «Le parole del Papa sull'aborto sono un marchio di infamia»
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I sanitari chiedono all'esecutivo di prendere posizione nei confronti del Vaticano. Il Pontefice aveva definito l'interruzione volontaria di gravidanza un «omicidio» e chi la pratica un «sicario» Le parole di Papa Francesco, che ha definito l’aborto «un omicidio» e i medici che lo praticano «dei sicari», continuano a suscitare reazioni indignate nel mondo politico e sanitario. L’Ordine dei medici di Torino ha scritto al governo chiedendo di «valutare una ferma presa di posizione nei confronti dello Stato della Città del Vaticano» per le dichiarazioni del Pontefice. (Open)
Ne parlano anche altri giornali
Gentile direttore, ho letto con piacere il suo Buongiorno sulle parole del Papa in merito all’aborto. (L'HuffPost)
L’Organizzazione Mondiale della Sanità Raccomanda, in tutti i paesi, la completa depenalizzazione dell'aborto considerando che «dove l’aborto è illegale o ostacolato ci sono più aborti e più decessi materni». (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Il mondo al contrario. È difficile immaginare un commento diverso da questo se prendiamo in esame l’atteggiamento del Belgio nei confronti di Papa Francesco. (Nicola Porro)
A pochi giorni dalle dichiarazioni del Pontefice, il presidente Giustetto chiede una presa di posizione ufficiale all'esecutivo Meloni. (TorinOggi.it)
«Come mediche e medici - è la presa di posizione - rispettiamo i diritti riconosciuti dallo Stato italiano» e «non giudichiamo le decisioni assunte dalle persone sulla propria salute». (Corriere della Sera)
Il Pontefice dopo il suo viaggio in Belgio aveva definito "sicari" i medici che praticano l'interruzione della gravidanza (LAPRESSE)