Libano, il premier israeliano Netanyahu: Hezbollah ha rotto la tregua, risponderemo con forza

Roma, 2 dic. – Dopo un attacco di mortaio di Hezbollah su una posizione delle IDF nell’area del Monte Dov, al confine libanese, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso una risposta ferma.“Gli spari di Hezbollah al Monte Dov costituiscono una grave violazione del cessate il fuoco e Israele risponderà con forza”, ha affermato in una dichiarazione. “Siamo determinati a continuare a far rispettare il cessate il fuoco e a rispondere a qualsiasi violazione da parte di Hezbollah: una minore sarà trattata come una maggiore”. (Agenzia askanews)

Su altri media

Decine di commercianti e imprenditori nella periferia meridionale di Beirut, in Libano, stanno riaprendo i loro negozi mentre entra in vigore un fragile cessate il fuoco nella guerra tra Israele e Hezbollah (Tiscali Notizie)

"Un drone nemico ha colpito un bulldozer dell'esercito in una postazione, provocando il ferimento di un soldato", denunciano a cinque giorni dall'entrata in vigore della tregua. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Regge davvero la tregua in Libano? Difficile comprendere cosa stia accadendo in queste ore: gli aerei da guerra israeliani starebbero bombardando la periferia della città di Yaroun e la zona di Burghaz, nel Libano meridionale. (il Giornale)

Israele in guerra, le notizie di oggi. Meno di 1500 camion di aiuti in un mese: a Gaza non arriva più nulla

Le forze israeliane hanno bombardato alcune case durante gli attacchi notturni nella Striscia di Gaza settentrionale, uccidendo almeno 15 persone in uno degli edifici nella città di Beit Lahia. Lo hanno riferito fonti mediche palestinesi. (Adnkronos)

Due razzi sono stati lanciati da Hezbollah verso postazioni militari israeliane al confine con il Libano, nella zona del Monte Dov. Lo riferisce lo stesso esercito israeliano. Si tratta del primo lancio di razzi dal Libano da quando, mercoledì scorso, è entrato in vigore il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. (L'Unione Sarda.it)

Dopo aver annunciato che sospenderà la consegna di aiuti a Gaza perché è diventata “impossibile” l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) ha spiegato con un drammatico esempio quanto sia disumana la condizione in cui vivono gli abitanti della Striscia che si trovano senza cibo, senza acqua, senza medicine: in un mese, a novembre, solo 1400 camion di aiuti sono arrivati a Gaza, nulla in confronto a quello che servirebbe. (la Repubblica)