Ucraina, la parola del premier polacco Tusk: «Presto una data per il cessate il fuoco»
Il primo ministro polacco: «Ci sarà una minore ingerenza degli Usa negli affari ucraini». L'ex consigliere di Trump: «La Crimea è persa» Il primo ministro polacco Donald Tusk si aspetta nel prossimo futuro «una data per il cessate il fuoco in Ucraina». Intervistato dall’emittente radio polacca Polskie Radio, Tusk ha inoltre affermato di aspettarsi dichiarazioni su quale confine sarà in vigore e sulle garanzie di sicurezza: «Si tratterà certamente di decisioni che comporteranno una minore ingerenza degli Stati Uniti negli affari ucraini». (Open)
Ne parlano anche altri giornali
Che le elezioni americane sarebbero state uno spartiacque nel proseguimento della guerra in Ucraina è qualcosa che si è detto e scritto molte volte, anche su questo giornale. (L'HuffPost)
L’attacco su larga scala contro l’esercito di Kiev coinvolgerà, secondo il quotidiano statunitense, anche le truppe di Pyongyang. Secondo alcune fonti citate dal New York Times, sarebbero pronti 50mila soldati russi e nordcoreani per controbattere all’incursione ucraina nella regione di confine. (L'Opinione delle Libertà)
Secondo fonti di intelligence i russi sarebbero pronti ad una massiccia controffensiva: pronti 50mila uomini tra cui le truppe nordcoreane. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Lo riferisce il New York Times che parla anche di alcuni funzionari militari e dell'intelligence degli Stati Uniti diventati più pessimisti sulle prospettive complessive dell'Ucraina, notando che la Russia sta guadagnando terreno sia nell'Oblast di Kursk sia nell'Ucraina orientale (AGI - Agenzia Italia)
Lo hanno reso noto funzionari statunitensi e ucraini citati dal New York Times. Secondo una nuova valutazione di Washington, la Russia sta ammassando forze (Secolo d'Italia)
Secondo queste ultime un attacco sarebbe imminente, "nei prossimi giorni". I russi "hanno ammassato 50mila soldati nella regione del Kursk, inclusi militari nordcoreani, che si preparano ad azioni offensive" per riconquistare il territorio perduto. (Liberoquotidiano.it)