Cresce la povertà sanitaria, 463mila chiedono aiuto per i farmaci

MeteoWeb Nel 2024, 463mila italiani hanno richiesto aiuto a enti assistenziali per ottenere farmaci gratuitamente, un aumento dell’8% rispetto al 2023. Questo dato emerge dal rapporto dell’Osservatorio sulla Povertà Sanitaria, che evidenzia l’aggravarsi della povertà sanitaria in Italia. La spesa farmaceutica a carico delle famiglie è cresciuta di 731 milioni di euro in un anno, raggiungendo 10,65 miliardi nel 2023. (MeteoWeb)

La notizia riportata su altri media

Lo rileva Banco Farmaceutico in occasione della presentazione, alla Camera dei Deputati, del libro Tra le crepe dell’universalismo - Disuguaglianze di salute, povertà sanitaria e Terzo settore in Italia (ed. (Sanità24)

Povertà sanitaria: oltre 463 mila persone in difficoltà, di cui 102.000 minori. I dati di Banco farmaceutico Nell’anno in corso sono aumentati i casi di povertà sanitaria (+8,43% rispetto al 2023). Presentato il libro di Banco Farmaceutico che analizza le disuguaglianze e il ruolo del Terzo settore di Redazione Farmacista33 Farmaci (Farmacista33)

Poveri al punto da non poter acquistare un farmaco per la tosse o per il mal di testa. Sono sempre più numerose le famiglie italiane in difficoltà con il portafoglio quando vanno in farmacia. (la Repubblica)

Povertà sanitaria e fascicolo elettronico. Quartini (M5S): “Dati allarmanti. Non possiamo permetterci sanità di serie A e B”

Il dato è in aumento dell'8,43% rispetto al 2023, quando le persone in povertà sanitaria erano 427.177. Nel 2024 oltre 463mila (7 residenti su mille) si sono trovate a dover chiedere aiuto a una delle 2.011 realtà assistenziali convenzionate con il Banco farmaceutico per ricevere gratuitamente farmaci e cure che, altrimenti, non avrebbero potuto permettersi. (Adnkronos)

Si tratta di circa l'8% in più rispetto allo scorso anno. Italiani sempre più in difficoltà quando si tratta di comprare i medicinali. (Tuttosport)

Povertà sanitaria e fascicolo elettronico. Quartini (M5S): “Dati allarmanti. Non possiamo permetterci sanità di serie A e B” (Quotidiano Sanità)