Perché Kash Patel all'Fbi è la nomina più inquietante fatta fin qui da Trump

Nella serata di domenica primo dicembre, il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha pubblicato un post sul suo social, Truth, per chiedere retoricamente se la grazia concessa dall'attuale presidente Joe Biden al figlio Hunter sarebbe stata estesa anche gli "ostaggi del 6 gennaio, che sono ormai in prigione da anni". Nel corso della campagna elettorale per le presidenziali, Trump ha spesso citato i rivoltosi che hanno partecipato all'assalto al Congresso americano del 6 gennaio 2001, identificandoli come gli “ostaggi J6” – da January 6 – e giurando di scarcerarli in caso di vittoria. (WIRED Italia)

Se ne è parlato anche su altri media

Si tratta dell’ennesima nomina controversa con cui il presidente eletto sfida ancora il Senato repubblicano (per la conferma) e mette alla porta il direttore in carica del controspionaggio, Christopher Wray, per il raid a Mar-a-Lago di due anni fa, Ieri il tycoon ha nominato anche due altri fedelissimi: lo sceriffo della Florida Chad Chronister, scelto come capo dell’agenzia antidroga Dea, e il padre di un altro suo genero, come senior advisor per il Medio Oriente e il mondo arabo, l’imprenditore libanese Massad Boulos. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Kash Patel, una figura catapultata alla ribalta dalla nomina del Presidente Trump come prossimo Direttore dell’FBI, si trova al centro dell’influenza e della fortuna. Dalle sue radici come avvocato difensore pubblico ai suoi attuali affari nei media e nella tecnologia, l’enigmatico Patel ha accumulato sia ricchezza che potere in egual misura. (Motorcycle Sports)

Era il 2019 quando il distaccamento di Phoenix dell’Fbi ha pubblicato un report in cui si classificava QAnon come una «minaccia di terrorismo interno». Solo 5 anni dopo alla guida del Bureau è stato nominato Kash Patel, fedelissimo di Trump che da anni corteggia e sostiene pubblicamente il “gruppo” complottista. (il manifesto)

Sullivan, 'Fbi resti indipendente e isolato dalla politica'

NEW YORK – Tre settimane di nomine mozzafiato hanno già mostrato all’America e al mondo fino a che punto la volontà di Donald Trump di governare in modo autoritario, demolendo il sistema di pesi e contrappesi della democrazia americana e offrendo a suoi fedelissimi tutti i ruoli chiavi, fosse reale e non un espediente retorico buono solo per la campagna elettorale. (Corriere della Sera)

In un’intervista del 2023, Kash Patel definiva l’Fbi «un’arma di sorveglianza e repressione contro i cittadini americani» e proponeva di smantellarne la sede centrale, trasformandola in un museo, e disperdere gli agenti in centri distaccati nel resto del Paese. (ilmessaggero.it)

L'Fbi dovrebbe rimanere "un'istituzione indipendente, isolata dalla politica": lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan commentando su Nbc la decisione di Donald Trump di nominare Kash Patel come direttore del Bureau prima che il mandato di Christopher Wray sia terminato. (Il Messaggero Veneto)