Precariato e scelte politiche sbagliate: è giunto il momento di cambiare strada. Se non ora, quando?

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PNRR Ponte sullo Stretto

Il problema del precariato nel mondo della scuola, ben noto da molto tempo, è improvvisamente tornato alla ribalta mediatica perché l’UE ha recentemente deferito l’Italia alla Corte di Giustizia Europea per abuso di contratti a tempo determinato, con conseguenti condizioni di lavoro discriminatorie. La questione riguarda sia il personale docente che quello ATA. L’UE, in concreto, ha messo sotto accusa la legislazione italiana in quanto non prevede che i supplenti fruiscano di incrementi retributivi analoghi a quelli destinati ai colleghi di ruolo. (ANP)

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Ci sarebbe da dire che “il lupo perde il pelo ma non il vizio” e, nel caso del Ministero dell’Istruzione e del Merito (si fa per dire), ciò calza a pennello. (flp scuola foggia)

Alessio Giaccone è il docente risultato idoneo nella graduatoria relativa al concorso tenutosi nel 2020. «Non sono stato io a scatenare tutto questo ma è una piacevole coincidenza». (il manifesto)

A dare le dimensioni del fenomeno e della gravità della situazione è il numero uno dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli. Ora l’Italia, dopo l’apertura del procedimento della Corte Ue che contesta a Roma di non aver posto fine all’uso abusivo di contratti a tempo determinato e a condizioni di lavoro discriminatorie, rischia un esborso inimmaginabile visto che potremmo contare circa 500mila persone che in questi anni hanno vissuto il precariato”. (Il Fatto Quotidiano)

Scuola, Italia deferita alla Corte Ue: «Non ha fermato l'abuso dei contratti a tempo determinato per i docenti»

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La Commissione ha infatti chiesto una riduzione delle condizioni che portano all’uso eccessivo dei contratti a termine nella scuola e ha proposto che i docenti precari abbiano gli stessi scatti di anzianità dei colleghi di ruolo, promuovendo una piena parificazione dei diritti tra i lavoratori del settore . (Informazione Scuola)

Bruxelles ritiene che l'Italia non disponga delle norme necessarie per vietare la discriminazione in relazione alle condizioni di lavoro e l'utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato. (Corriere della Sera)