Mondiali 2034 in Arabia: "Proporremo 15 stadi, per i lavoratori abbiamo introdotto un sistema di protezione salariale"
Albalawy, colui che ha guidato la candidatura, intervistato da Repubblica: "Abbiamo già tre stadi pronti e otto in costruzione, ognuno sarà il benvenuto, senza esclusioni di ... Leggi tutta la notizia (Virgilio)
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Diritti umani | Un’insegnante nota tra le sue allieve una studentessa particolarmente dotata di talento sportivo e decide di aiutarla. Pubblica un post in cui chiede al principe della Corona di aiutare questa ragazza: potrebbe diventare un’eccellenza dello sport in Arabia Saudita. (Le persone e la dignità)
I più propensi a farsi avanti sono Paesi che non hanno problemi di liquidità, carichi di petroldollari e desiderosi di rifarsi attraverso lo sport un'immagine che i diritti negati incrinano agli occhi del mondo: era stato il caso di Qatar 2022, è il caso di Arabia Saudita 2034, assegnata ieri non senza polemiche, lo stesso Paese che ambisce a un master 1000 nel tennis. (Famiglia Cristiana)
La scontata chiusura di un cerchio. Dopo aver arricchito la Saudi Pro League con l’acquisto di alcuni dei più grandi giocatori d’Europa, i Mondiali del 2034 in Arabia Saudita rappresenteranno il definitivo trionfo calcistico (e non solo) del regime di MbS. (Il Fatto Quotidiano)
Comincia qui il percorso che ha portato la Fifa ad assegnare in maniera diretta i Mondiali di calcio maschile del 2034 all’Arabia Saudita. Perché questa foto racconta che la Fifa, multinazionale svizzera che nell’ultimo bilancio quadriennale ha fatturato 7 miliardi di dollari, e per il prossimo punta al raddoppio, non è una semplice federazione sportiva. (il manifesto)
È uno degli otto nuovi impianti di gioco che il regno saudita deve costruire per preparare un evento con cui continua la propria diversificazione dall’industria petrolifera, che lo ha reso ricchissimo, per attrarre sempre più investimenti, servizi e turismo. (la Repubblica)
Il prossimo 5 febbraio Cristiano Ronaldo compirà 40 anni. Un’età durante la quale la maggior parte dei calciatori ha già da tempo gli scarpini al chiodo. Lui invece non vuole proprio saperne, continua a giocare e soprattutto a segnare. (Gazzetta Sampdoriana)