Addio All'illustre Linguista Luca Serianni

Fu professore di Storia della lingua italiana presso le Università di Siena, L’Aquila, Messina e La Sapienza, prima di andare in pensione nel 2017.

Fu direttore delle riviste “Studi linguistici italiani” e “Studi di lessicografia italiana”.

Si formò alla scuola di Arrigo Castellani, maestro del “purismo” della lingua italiana, sotto la cui guida si era laureato in Lettere nel 1970 a La Sapienza di Roma (Terre Marsicane)

La notizia riportata su altri giornali

Dopo tre giorni di agonia a seguito del malaugurato incidente stradale che lo ha coinvolto, il 21 luglio 2022 l’Accademico italiano è morto. Tale è stata (anche per la penna verde, certo non solo per quella) la lezione di Serianni: una grande opera di misericordia (Aleteia)

Ed è proprio il X municipio a proporre di intitolargli un’area del territorio, per mantenere vivo il suo ricordo. Nato a Roma nel 1947, Serianni si è formato alla scuola di Arrigo Castellani, laureandosi in Lettere alla Sapienza (RomaToday)

Serianni, nato a Roma nel 1947, si è formato alla scuola di Arrigo Castellani, laureandosi in Lettere nel 1970 alla Sapienza "La Sapienza saluta Luca Serianni. (Repubblica Roma)

Luca Serianni dopo la tragedia che lo ha visto morire per i postumi di un incidente a Ostia, dove è stato travolto da una macchina, viene riproposto a Tv2000, in una lunga intervista integrale che aveva rilasciato a «Soul». (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Naturalmente, come aveva promesso, venne, anzi ritornò a Messina, dove era stato dal 1976/77 al 1979/80 giovane professore “incaricato”. Tornando al ricordo torinese, mi avvicinai a quell’autorevole trio e mentre salutavo i professori Sabatini e Coletti, mi presentai al professor Serianni. (Gazzetta del Sud - Edizione Messina)

“Ora – ha detto il rappresentante dell’Ordine dei medici – dobbiamo metterci impegno e dire che questo nervo scoperto ha messo in evidenza che dobbiamo investire nella sanità Mentre, infatti, le carenze e le disfunzioni dei reparti sono dilatate nel tempo, quelle del pronto soccorso sono amplificate, anche per il fatto che è costretto a fronteggiare situazioni che non dovrebbero arrivarvi”. (Quotidiano online)