La morte di Ramy al Corvetto: indagini e disordini

L’autista del bus «93» guarda quel che rimane del «suo» mezzo Atm. Il cruscotto è sfondato, i vetri bucati. Una lunga scritta blu è la «firma» della rabbia: «Ramy vive». La mezzanotte di martedì è passata da 49 minuti: inizia l’assalto. «C’erano passeggeri a bordo. Una macchina spostata in mezzo alla strada ci ha bloccati. Siamo scappati tutti». Sono in 70, tutti giovanissimi, «maranza», tutti a volto coperto. (Corriere Milano)

Ne parlano anche altre fonti

Corvetto, l'amico dell'egiziano: "Quando viene qui lo Stato", aria di rivolta (Liberoquotidiano.it)

Nell’imprevedibilità dei gruppetti di giovani, se non di giovanissimi, che stanno appiccando roghi, scoppiando petardi e fuochi d’artificio, svuotando estintori e assaltando bus per le strade del Corvetto, quartiere alla periferia sud est di Milano ci sono tre costanti: l’ora, la zona e la motivazione. (Corriere Milano)

Cassonetti ribaltati e bruciati, estintori aperti per la strada, petardi e fumogeni lanciati contro la polizia. Ancora tensioni. (La Repubblica)

La fidanzata di Ramy: "Era pacifico e non va ricordato con la violenza"

L'area, molto degradata, è stata per giorni protagonista di manifestazioni dopo la morte di un 19enne deceduto in un incidente stradale in scooter durante un inseguimento con i Carabinieri. Solo le ultime ore sono trascorse tranquillamente. (Sky Tg24 )

"Ramy era la mia vita. (MilanoToday.it)