Hegseth e Waltz nei guai per la chat con i piani di bombardare lo Yemen

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la Repubblica ESTERI

NEW YORK – Sminuire i danni dei piani di guerra fatti circolare su una chat, come tra un gruppo di amici che organizza la gita fuori porta del prossimo weekend, e screditare il giornalista che ha rivelato lo scandalo trascrivendo semplicemente la verità dell’incredibile accaduto. Dal presidente Trump in giù, la strategia scelta dall’amministrazione per evitare di essere travolta dal “chatgate” … (la Repubblica)

Ne parlano anche altre fonti

La scena iniziale c’è già: il direttore di un importante giornale seduto al volante della sua macchina parcheggiata in un centro commerciale americano. Con in mano il suo telefono collegato ai social, aspetta che gli Stati Uniti inizino a bombardare lo Yemen. (ilmessaggero.it)

Il presidente Usa in un incontro con gli ambasciatori americani spiega che Mosca e Kiev “andranno d'accordo sul cessate il fuoco marittimo". Rivendica progressi anche sul fronte mediorientale e taglia corto sulla polemica delle chat segrete sugli Houthi: "Nessuna informazione classificata è stata condivisa" (Sky Tg24 )

Washington, 26 mar. -"Non deve scusarsi, sta facendo del suo meglio. È una tecnologia non perfetta e probabilmente non la userà più". Così Donald Trump ha liquidato il caso dei piani segreti per attaccare lo Yemen discussi da alti funzionari americani in una chat Signal in cui per errore era stato inserito un giornalista, Jeffrey Goldberg, direttore della testata The Atlantic. (Il Sole 24 ORE)

Lo scandalo legato alla partecipazione del direttore della rivista The Atlantic nella chat strategica altamente classificata dei vertici politici e militari americani ha visto un durissimo scontro, alla commissione intelligence del Senato, tra il senatore Jon Osoff e il direttore della Cia John Ratcliffe. (la Repubblica)