Perché la vittoria di Donald Trump può innescare un rilancio del credito asiatico
Ultim'ora news 14 novembre ore 20 Mentre i mercati metabolizzano il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, l'attenzione si sta spostando sull’impatto in Asia, in particolare sulla Cina. Le prime valutazioni potrebbero suggerire delle sfide per la regione, con le banche centrali asiatiche (che sono fortemente influenzate dalla politica della Federal Reserve) che potrebbero adottare un atteggiamento di politica monetaria più cauto. (Milano Finanza)
La notizia riportata su altri giornali
Fa presto Donald Trump a dire MAGA (Make America Great Again), ma la Cina ha senz’altro superato gli Usa nel commercio e si può ben considerare il paese che con l’investimento in alcuni settori, come i veicoli elettrici, i pannelli solari e le batterie, è pronto a guidare la transizione ecologica del pianeta. (Il Fatto Quotidiano)
Robert Lighthizer, zar del commercio. Mike Waltz, consigliere alla sicurezza nazionale. (La Stampa)
Xi Jinping, leader della Cina, ha lanciato un avvertimento, neanche troppo velato, nei confronti di Donald Trump, neo eletto presidente degli USA, sostenendo che imponendo dazi sulle importazioni ripeterebbe lo ‘storico passo indietro’ già avvenuto durante il suo primo mandato. (StrettoWeb)
Pechino, 07 nov 14:03 – (Xinhua) – Il commercio estero della Cina ha registrato una crescita più rapida nel mese di ottobre, segnalando un maggior slancio economico. (elivebrescia.tv)
Una nuova ma contenuta guerra commerciale potrebbe portare la crescita nominale del commercio globale al di sotto del 5% nel 2026 (-0,6 punti percentuali), mettendo a rischio le esportazioni per 67 miliardi di dollari in Europa e Cina, nel 2025-26 (la metà del totale). (Il Giornale delle PMI)
“La storia insegna che Cina e Stati Uniti traggono guadagno dalla cooperazione e perdite dal confronto”. Alla richiesta di “rispetto reciproco, coesistenza pacifica e cooperazione win-win”, il “nuovo” inquilino della Casa Bianca si appresta a rispondere con dazi del 60% sul Made in China e altre limitazioni commerciali che rischiano di alzare notevolmente le “recinzioni” introdotte dalla strategia del “piccolo cortile” di Joe Biden. (Il Fatto Quotidiano)