Unicredit al 28% di Commerzbank. La reazione di Berlino: «Mossa ostile»

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(Post) fascisti Governo Meloni

UniCredit riprende la marcia, spedita in Germania su Commerzbank, indifferente rispetto alle rinnovate ostilità tedesche, alla crisi del governo Scholtz che ha portato alle elezioni in febbraio - il prossimo Cancelliere Mertz è contrario al merger - e all’accentuata contrarietà della banca di Francoforte e di Berlino. In attesa si chiarisca l’ops su Bpm, dopo l’esposto in Consob di “improcedibilità”, ieri Gae Aulenti ha sottoscritto nuovi strumenti finanziari per un 7% relativi alle azioni Commerz, facendo crescere il pacchetto al 28% virtuale, «in linea con l’obiettivo dichiarato di raggiungere il 29,9% dopo l’ok Bce». (ilmessaggero.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

D’altronde, l’intervento di Antonio Porto, Segretario Sindacale OSA Polizia, non poteva passare inosservato, sia per quanto detto ma, soprattutto per quanto consegnato documentalmente alla commissione. (Il Giornale d'Italia)

Il governo tedesco: mosse non coordinate e ostili Unicredit porta al 28% la partecipazione potenziale nella banca con derivati. (Milano Finanza)

Ha citato Ken Griffin, fondatore del potente hedge fund Citadel Securities, che aveva recentemente definito l'Europa "letargica rispetto agli Stati Uniti", con numeri pro capite "orribili": in sintesi “L'Europa sta scomparendo”. (Advisoronline)

Unicredit rilancia la scalata: sale al 28% di Commerzbank e fa infuriare la Germania

Ha un solo significato la decisione di Unicredit di crescere ulteriormente in Commerzbank, avvicinandosi al limite consentito del 29,9% e dimostrando la determinazione di Andrea Orcel ad andare avanti nella doppia scalata tedesca e italiana su Banco Bpm. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

(Adnkronos) – Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, da Bruxelles dove partecipa al prevertice del Ppe, fa notare al governo tedesco, che ha protestato per l’ulteriore ascesa di Unicredit nel capitale della tedesca Commerzbank, che le regole del mercato unico valgono in tutta l’Unione Europea, non “solo in Italia”. (OglioPoNews)

A dare le carte è sempre Unicredit. Il risiko bancario resta un rebus che ogni giorno si arricchisce di nuovi capitoli e che, almeno in questo momento, viaggia su due binari principali che potrebbero presto intrecciarsi. (LA NOTIZIA)