Salvini: «Più urgente separare le carriere». E Pier Silvio Berlusconi lo chiama

L'accelerazione sulla riforma della giustizia: «Separare le carriere, da ieri, è ancora più urgente». Le centinaia di messaggi e chiamate, dagli alleati sovranisti Orban e Le Pen ma pure da «politici di sinistra». E anche da Pier Silvio Berlusconi, che in uno scambio di battute definito «cordiale» dallo staff leghista ricorda al vicepremier «le battaglie per una giustizia giusta» combattute dal padre. (ilgazzettino.it)

Su altre fonti

Perché il fatto non sussiste, dice la formula di rito dietro cui, in questo caso, rimangono due possibilità: nel mancato sbarco dei 147 della Open Arms, i giudici non hanno ravvisato né il sequestro di persona né il rifiuto d’att… (L'HuffPost)

La scrivania di Togliatti, l'ammirazione per Vassalli («Un eroe della Resistenza, padre del codice di procedura penale che andrebbe però riportato alla sua versione originaria»), le citazioni in latino, i suoi libri sulla Giustizia sul tavolo. (ilmattino.it)

Ma i pubblici ministeri Marzia Sabella, Geri Ferrara e Giorgia Righi l’accusano di sequestro di persona e di rifiuto di atti d’ufficio: «Nell’agosto 2019 – hanno detto nella requisitoria – da ministro dell’Interno aveva l’obbligo di rilasciare senza indugio alla nave dell’Ong Open Arms il place of safety, il porto sicuro, per 147 migranti soccorsi nel Canale di Sicilia. (La Repubblica)

Salvini e Open Arms, Gasparri inchioda la sinistra: "Quel voto in aula solo per vendetta"

Archiviato il processo con l’assoluzione di Matteo Salvini, il caso Open Arms ha acceso il duello tra il vicepremier e il suo “ex premier” Giuseppe Conte. Non sono abituato a fuggire dalle mie responsabilità a differenza di altri e quando faccio una cosa ci metto la faccia, non sono abituato a cercare capri espiatori o colpevoli”. (Nicola Porro)

«Quello che dovevo dire l’ho già detto», così Giuseppe Conte ha commentato l’assoluzione del suo ex ministro Salvini in relazione al sequestro di 147 persone sulla Open Arms nel dicembre 2019. Nel Conte I, i decreti sicurezza e la chiusura dei porti furono frutto di un’adesione più convinta che trasformista del M5S al punto di vista degli alleati leghisti. (il manifesto)

Pietro De Leo 23 dicembre 2024 (Liberoquotidiano.it)