Caso Andrea Prospero, le carte di credito vuote e le decine di sim in casa. Cosa sappiamo

Caso Andrea Prospero, le carte di credito vuote e le decine di sim in casa. Cosa sappiamo

Gli inquirenti cercano di capire perché nella stanza del 19enne morto per l'assunzione di oppiacei fossero presenti tutti quei dispositivi digitali. Resta aperta l'ipotesi che fosse in qualche modo legato ad attività criminose. Il suo "amico virtuale" con cui parlava della possibilità di uccidersi è ai domiciliari con l'accusa di istigazione o aiuto al sucidio, mentre un altro ragazzo è sotto inchiesta a Napoli per spaccio di stupefacenti Cosa ci facevano le decine di schede sim e i cinque cellulari trovati nella stanza di Perugia dove il 29 gennaio Andrea Prospero, 19 anni, è stato trovato morto in seguito all’assunzione di ossicodone? E perché le due carte di credito recuperate dagli inquirenti erano vuote? Sono questi gli elementi su cui si stanno concentrando le indagini sulla morte dello studente di ingegneria informatica , per cui un 18enne romano si trova ai domiciliari, con l’accusa di istigazione o di aiuto al suicidio, e per cui un altro coetaneo è sotto inchiesta a Napoli per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. (Sky Tg24 )

La notizia riportata su altri giornali

Potrà scegliere se rispondere alle domande o avvalersi della facoltà di non farlo. Una montagna da scalare, un peso insopportabile da affrontare per un ragazzo di 18 anni, che "può immaginare, è distrutto da tutto questo" spiega il suo legale, l’avvocato Alessandro Ricci. (LA NAZIONE)

Gli esperti della polizia postale avrebbero completato l’estrazione dei dati contenuti nei supporti informatici ritrovati nella stanza che Andrea Prospero, trovato morto il 29 gennaio a Perugia, aveva preso in affitto a poca distanza dallo studentato dove alloggiava. (La Stampa)

Si sarebbe ucciso dietro istigazione di un ragazzo Andrea Prospero, lo studente universitario abruzzese di 19 anni scomparso il 24 gennaio e trovato morto in un bed & breakfast di Perugia lo scorso 29 gennaio. (Fanpage.it)

Andrea Prospero poteva salvarsi. Le chat choc dopo il suicidio in diretta social: «Un’ambulanza per quel fesso? Facciamoci gli affari nostri»

Si chiamano Emiliano Volpe e Iacopo Riccardi i principali indagati per la morte del giovane Andrea Prospero, il 19enne originario di Lanciano trovato morto in un b&b dopo un mix letale di ossicodone e xanax. (Il Giornale d'Italia)

E, secondo la Procura del capoluogo umbro, istigato al suicidio da un 18enne romano, conosciuto sempre online, che lo avrebbe "accompagnato", messaggio dopo messaggio, a superare le ultime reticenze e a morire per effetto dell’ossicodone ingerito. (LA NAZIONE)

Perché l’orrore della chat che in 35 minuti e pochi secondi ha visto morire il diciannovenne di Lanciano in un monolocale del centro storico di Perugia non è finito con l’ultimo fiato dello studente. «Un po’ di ca. (ilmessaggero.it)