Sharon Verzeni, il legale chiede chiarezza: "Raptus? Il killer è uscito con 4 coltelli"
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Da quando Moussa Sangare ha confessato l'assassinio di Sharon Verzeni si fa un gran parlare di un omicidio "senza senso", frutto di un raptus dell'uomo. Ma questa ricostruzione non va giù al legale dei familiari della donna, che a La Stampa ha dichiarato: " Ho sentito parlare in queste ore di 'raptus improvviso', di 'scatto d'ira' e assenza di premeditazione. Tuttavia faccio notare che il signor Moussa Sangare sarebbe uscito di casa con ben quattro coltelli e prima di uccidere Sharon ha avuto tutto il tempo di minacciare anche altre due persone ". (il Giornale)
La notizia riportata su altri media
Nelle lunghe ore trascorse al comando provinciale dei carabinieri di Bergamo, dove è arrivato nella mattina del 29 agosto come possibile testimone per uscirne da reo confesso, ci sono stati momenti di debolezza e lacrime. (StatoQuotidiano.it)
Per i pm «voleva uccidere, poteva essere chiunque». Si allenava con un bersaglio.Nella casa che occupava abusivamente a Suisio i carabinieri hanno trovato una sagoma di cartone con sembianze umane che usava come bersaglio per allenarsi con i suoi coltelli... (La Verità)
Sognava di farsi un nome nel mondo della musica, invece il nome di Moussa Sangare da qualche ora è sulla bocca di tutti per un motivo ben diverso. Da quando i Carabinieri hanno fermato Moussa, nato a Milano, originario di una famiglia della Costa d’Avorio e residente a Suisio, a pochi chilometri di distanza dal paese dell’omicidio, sul web sono spuntate vecchie foto e canzoni a cui aveva preso parte. (Il Fatto Quotidiano)
Ci sono Ghali, Shade, Charlie Charles, Tedua e Izi. È il 2016. (ilmessaggero.it)
Tra i fiori, i ceri e i santini lasciati nei giorni scorsi in via Castegnate, il punto in cui il 30 luglio è stata uccisa Verzeni, nha portato un cartello con la scritta «Giustizia è fatta». (leggo.it)
Amin, nato da genitori marocchini a Ponte San Pietro e che ha trascorso tutti i suoi primi venticinque anni di vita a Terno d’Isola, è uno dei due ragazzi «onesti» che hanno aiut… (La Stampa)