Arcangelo Correra morto a Napoli, killer in cella ma solo per la pistola: «Un tragico incidente»
Resta in carcere Renato Caiafa. Al termine di un’udienza durata oltre due ore e mezza per la morte di Arcangelo Correra lo ha deciso il giudice per le indagini del Tribunale di Napoli, che pur non convalidando “per mancanza dei presupposti di legge” ha applicato la misura cautelare in carcere per i reati di detenzione di arma clandestina e ricettazione. Le fasi «Rispettiamo il provvedimento del giudice, anche se non lo amo - ha dichiarato il difensore del giovane indagato, Giuseppe De Gregorio - ed anzi lo impugneremo innanzi al Tribunale per la libertà». (ilmattino.it)
La notizia riportata su altri giornali
È il drammatico racconto di Renato Caiafa che, nel corso dell’interrogatorio di convalida del fermo, ha risposto alle domande del gip. Appena l’ho impugnata è partito il colpo che ha ucciso Arcangelo». (napoli.corriere.it)
A disposizione delle organizzazioni no profit del Lazio 250mila euro per migliorare la vita dei detenuti e garantire l’adozione di misure idonee ad assicurare il rispetto dei diritti fondamentali delle persone private della libertà personale. (Frosinone News)
A raccontarlo è il legale di Caiafa. (La Repubblica)