Milan e Maignan, il rinnovo è un rebus tra fiducia e bilanci
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La situazione contrattuale di Mike Maignan, pilastro della porta rossonera dal 2021, si è trasformata in un rompicapo che la dirigenza del Milan non ha ancora risolto. Sebbene il portiere francese abbia più volte ribadito la sua serenità in maglia rossonera, le trattative per il prolungamento del suo accordo – attualmente in scadenza nel 2026 – sono entrate in una fase di stallo. Un’intesa sembrava a portata di mano nei mesi scorsi, con una proposta di cinque milioni di euro annui più bonus, ma la cifra è stata successivamente ridotta a 4,5 milioni, segnale di una maggiore cautela da parte del club.
La ragione di questa marcia indietro non è legata esclusivamente alle prestazioni, talvolta altalenanti, del numero 16, ma riflette una strategia più ampia. Il Milan, infatti, deve fare i conti con un quadro finanziario ancora in via di assestamento, dove investimenti faraonici – soprattutto per un giocatore che ha superato i 28 anni – non sono più la priorità. La possibile mancata qualificazione alla Champions League, inoltre, ha spinto la società a rivedere le proprie offerte, optando per una linea più prudente.
Maignan, arrivato dal Lilla per 13 milioni come erede di Donnarumma, ha già lasciato il segno: lo scudetto del 2022 e la Supercoppa italiana sono solo l’inizio di un percorso che lui stesso vorrebbe coronare con altri trofei. Tuttavia, il club sembra voler bilanciare il suo indubbio valore sportivo con una gestione economica più rigida, soprattutto dopo alcune delusioni stagionali.