Arnaldi, cuore e testa: rimonta Baez e vola agli ottavi a Barcellona dopo aver annullato 4 match point (Sintesi video della partita)

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Matteo Arnaldi ha dovuto fare appello a tutto il suo cuore e alla sua lucidità per superare l’ostacolo Sebastian Baez al torneo ATP 500 di Barcellona. Dopo aver beneficiato del ritiro di Cazaux al primo turno, il numero 40 del ranking ATP si è trovato a dover rimontare il tennista argentino, riuscendo infine a imporsi con il punteggio di 5-7, 7-6(8), 6-2 dopo quasi tre ore di battaglia e dopo aver annullato ben quattro match point. (LiveTennis.it)

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Si conclude con una spettacolare vittoria in rimonta l'esordio di Matteo Arnaldi nell'Atp 500 di Barcellona. L'azzurro ha annullato quattro match point e battuto per 57 76 62 l'argentino Sebastian Baez, ottava testa di serie del torneo catalano. (SuperTennis)

18:47 L’azzurro chiude con 11 ace e 9 doppi falli, alcuni dei quali consecutivi e che sono costati molti dei CINQUE BREAK SUBITI. LA DIRETTA LIVE DI COBOLLI-NADAL DALLE 16.00 (OA Sport)

Nel primo set l’equilibrio si spezza nel settimo game, con Baez che mette a segno il break alla seconda occasione utile, per poi confermarlo e salire 5-3 grazie a un punto spettacolare nella copertura a rete. (Sky Sport)

Nel giorno in cui Rafa Nadal rinasce a Barcellona, sulla stessa terra, qualche metro più in là Matteo Arnaldi salva un match che sembrava già perso contro Sebastian Baez. (La Gazzetta dello Sport)

Match molto equilibrato e giocato ad alto livello da entrambi i contendenti con continui cambi di rotta. Arnaldi ha avuto un calo di tensione nel settimo game ma è stato bravo a recuperare il break per il 5 pari. (Tiscali)

Il ligure si è imposto in tre set sull'argentino Sebastian Baez Matteo Arnaldi ha battuto Sebastian Baez e si è qualificato agli ottavi di finale dell’Atp 500 di Barcellona. Vittoria in rimonta per il tennista azzurro, numero 40 del ranking, che ha superato l’argentino, numero 19 in classifica, in 3 set (5-7, 7-6 (10-8), 6-2) al termine di un match durato quasi tre ore. (LAPRESSE)