Caso Diddy: i suoi legali chiedono di rivelare l’identità degli accusatori

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Martedì il team legale di Sean Combs ha presentato la sua ultima mozione chiedendo alla Corte di ottenere la pubblicazione dell’identità degli autori delle denunce contro il magnate. Secondo la difesa, infatti, non può esserci un processo equo se non si conosce l’effettivo contenuto delle cause e l’identità dei loro autori. #Diddygate Aggredita da Diddy per aver detto la verità su Tupac, nuova denuncia “Questo caso è unico”, comincia la mozione, “a causa del numero di individui che muovono accuse contro il signor Combs per via del suo status di celebrità, della sua ricchezza e della pubblicità derivante dalla sua precedente causa risolta, ma anche a causa della fuga di notizie del gran giurì e delle false dichiarazioni infiammatorie degli agenti del DHS” si legge nel documento del tribunale, in cui si fa riferimento alla precedente mozione in cui la difesa accusava i federali di aver intenzionalmente divulgato il video dell’aggressione a Cassie Ventura (Hotblockradio.it)

Ne parlano anche altri giornali

L'ultima denuncia, anche questa accompagnata da un racconto inquietante riguardo gli atteggiamenti del rapper e producer (Open)

Sean “Diddy” Combs è stato accusato di violenza sessuale da un’altra donna. Nel testo della causa, presentata in California, si legge che la presunta vittima sarebbe stata «abusata brutalmente e in gruppo» come “punizione” per aver detto pubblicamente che il produttore e discografico sarebbe stato legato in qualche modo all’omicidio di Tupac Shakur. (Rolling Stone Italia)

Ashley Parham afferma di essere stata violentata da Diddy con un telecomando della TV e di aver subito uno stupro di gruppo. (Fanpage.it)

Altre accuse nei confronti di Sean “P Diddy” Combs, dopo che lunedì 14 ottobre sono state intentate nuove cause contro di lui: sono sei le persone che lo accusano di avere "stuprato delle donne, di avere aggredito sessualmente degli uomini e di avere molestato un ragazzo di soli 16 anni". (MOW)

Nel frattempo la vita nel carcere del Metropolitan Detention Center di Brooklyn, di Puff Daddy è scandita dalla solita routine e dalle telefonate indirizzate ai famigliari. (Il Fatto Quotidiano)

La presenza a uno dei suoi esclusivi eventi era sinonimo di successo e appartenenza all’élite dello spettacolo. Per oltre due decenni, Sean “Diddy” Combs è stato una delle figure più influenti e rispettate dell’industria musicale, tanto da diventare una vera e propria icona della cultura pop globale. (ilmessaggero.it)