Guardiola, Baggio, Toni e non solo: chi c'era in quel Brescia nostalgia di Mazzone

Ma per raccontare la storia di quel Brescia (Baggio, Guardiola e Toni giocano insieme nel 2001/02 e nel 2002/03), serve riavvolgere il nastro di un anno. Nel 2000 il Brescia torna in Serie A: Mazzone è il nuovo nome in panchina, Baggio è la stella più luminosa di tutte. A gennaio, dai tedeschi del Kaiserslautern, arriva anche un attaccante albanese accolto con un po' di scetticismo: si chiama Igli Tare (Sky Sport)

Ne parlano anche altri giornali

Risate, battute e tanti ricordi del passato, Roby e Pep di nuovo insieme. Cibo, vino, risate e tanti ricordi, segnati da affetto e sorrisi. (Corriere della Sera)

La reunion Il Brescia dei primi anni 2000 Guardiola e le lezioni di tattica sotto Mazzone La reunion Detto, fatto: ieri sera il Divin Codino e l’allenatore del Manchester, che nel Brescia hanno giocato insieme sotto la guida di Carlo Mazzone, si sono ritrovati di persona dopo quasi dieci anni di distanza e tra i due è scattato un lungo abbraccio. (IL GIORNO)

Una coppia che fa sognatore tutti gli amanti del calcio, dai nostalgici che hanno vissuto quei tempi ai più giovani. Dopo l'intervista doppia a "Che Tempo che Fa", il programma di Fabio Fazio, che li aveva riuniti virtualmente , c'è stata la cena tra i due ex compagni di squadra . (Tuttosport)

Guardiola: "Il mondo ammira Baggio perchè è una persona speciale"

Dopo l'incontro in videochiamata di domenica scorsa da Fabio Fazio a Che tempo Che fa, Pep Guardiola e Roberto Baggio si sono incontrati di persona, come avevano annunciato. I due, in compagnia anche di Luca Toni, si sono visti in un ristorante di Brescia, la città in cui l'allenatore del City e il Divin Codino hanno giocato insieme sotto la guida di Carlo Mazzone. (ilmattino.it)

L'allenatore del Manchester City è stato a cena con Roberto Baggio, suo ex compagno di squadra al Brescia (GianlucaDiMarzio.com)

Una "persona speciale", un uomo che ha conquistato il mondo non solo per il suo talento calcistico, ma per l'umanità che traspariva dal suo essere. Un campione che, in ogni gesto, ha sempre mostrato qualcosa di più profondo della sua abilità con il pallone tra i piedi. (DerbyDerbyDerby)