Luigi Mangione, arresto e polemiche

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ESTERI

Luigi Mangione, ventiseienne italoamericano, è stato arrestato in un McDonald's di Altoona, Pennsylvania, con l'accusa di aver ucciso Brian Thompson, CEO del gruppo assicurativo UnitedHealthcare. L'arresto ha scatenato una valanga di reazioni online, trasformando il fast food in un bersaglio inaspettato. La catena americana, coinvolta nella cattura del sospetto omicida, si trova ora travolta da una bufera social, con numerose recensioni negative.

Parallelamente, le critiche si sono riversate sulla figura di Thompson, considerato da molti il simbolo di un sistema assicurativo sanitario statunitense percepito come oppressivo e inaccessibile. Mangione, che soffre di spondilolistesi fin dall'infanzia, è stato incriminato per l'omicidio di Thompson. La patologia, causata dal progressivo slittamento in avanti o indietro di una o più vertebre, può provocare dolori alla schiena molto intensi e, nei casi più gravi, richiedere l'intervento chirurgico.

La spondilolistesi colpisce principalmente la quarta e quinta vertebra lombare (L4 e L5) e la prima sacrale (S1). Nonostante la gravità della malattia, Mangione è diventato un'icona mediatica, con il proliferare di merchandising a lui dedicato. Felpe, magliette, berretti, tazze e altri oggetti con su scritte le parole "Deny Defend Depose", incise sulle pallottole trovate sul luogo dell'assassinio, hanno spopolato su negozi online come Amazon, Ebay, Etsy e Temu.

Il caso di Mangione ha destato curiosità anche in Europa, dove si analizza la figura del ragazzo dell'alta borghesia accusato di aver ucciso il CEO di UnitedHealthcare.