Feltri e la frase sui ciclisti, scatta la querela

Il presidente della Federciclismo a LaPresse: "L'ha fatta fuori dal vaso". L'Associazione Gabriele Borgognoni annuncia azioni legali E’ bufera su Vittorio Feltri dopo l’ultima provocazione sui ciclisti (“A Milano quello che mi dà fastidio sono le piste ciclabili, i ciclisti mi piacciono solo quando vengono investiti”). La replica della Federciclismo a Feltri Il direttore editoriale de Il Giornale e consigliere regionale di Fratelli d’Italia in Lombardia fa infuriare il presidente della Federazione italiana ciclismo Cordiano Dagnoni, che a LaPresse afferma: “Stiamo lavorando come federazione, e con le istituzioni, per garantire sempre maggiore sicurezza, il nostro compito è quello. (LAPRESSE)

Su altri giornali

MILANO (l'Adige)

"Nelle ultime ore è tornata all'attenzione dei media il tema della sicurezza. "La federazione in questi anni ha più volte posto il problema sul tavolo delle istituzioni del Governo e parte parlamentare e continuerà a farlo, quanto meno fino a quando io sarò presidente. (Il Piccolo)

Non chiedo scusa a nessuno perché non ho offeso nessuno. Le piste ciclabili sono una rovina. (altovicentinonline.it)

«I ciclisti? Mi piacciono solo quando vengono investiti». Bufera sulle dichiarazioni di Vittorio Feltri

A tal proposito, non è mancata la presa di posizione dell’intero Comitato Trentino della Federciclismo presieduto da Giovannina Collanega, affiancata dai vice presidenti Antonio Benvenuti e Roberto Corradini e dai consiglieri Paolo Castelli e Walter Zanardi. (Il T Quotidiano)

"In questi giorni c'è stata la polemica sui ciclisti, perché io detesto le piste ciclabili, perché hanno strozzato il traffico di Milano. Pertanto, quando un ciclista viene travolto e ucciso, non è che sono contento come mi hanno attribuito. (Tiscali Notizie)

Le parole pronunciate da Vittorio Feltri durante un evento a Milano avevano già scatenato polemiche. Oggi circola in rete il video di quel passaggio che ha innescato una reazione delle associazioni, come quella intentata da parte dell’Associazione Gabriele Borgogni (che si occupa della tutela delle vittime della strada) e la denuncia del fratello di Michele Scarponi, ciclista professionista investito e ucciso da un furgone nel 2017 in provincia di Ancona. (La Repubblica)