Open Arms: ministro Valditara tra il pubblico al bunker
C'è anche il ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, tra il pubblico nella saletta dell'aula bunker del carcere Pagliarelli dove a breve comincerà l'udienza del processo Open Arms, con Matteo Salvini imputato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per avere impedito lo sbarco di 147 migranti a Lampedusa e per il quale il pm ha chiesto la condanna a 6 anni. "Sono qui perché sono amico di Matteo Salvini per dargli la mia vicinanza e la mia solidarietà in questo momento", dice Valditara all'ANSA. (Tiscali Notizie)
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L’udienza si apre alle 9:30 ma i giudici non entreranno subito in Camera di consiglio. I pm, che rappresentano l'accusa nel processo e che hanno chiesto per Salvini la condanna a sei anni di carcere, hanno chiesto di poter replicare dopo l'arringa difensiva ad opera dell'avvocata Giulia Bongiorno dello scorso 18 ottobre, legale di Salvini. (La Stampa)
Titolare del Viminale. Salvini è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio dopo aver impedito per 19 giorni lo sbarco di 147 migranti soccorsi dall'ong spagnola (Open)
Quest'oggi è infatti attesa la sentenza per Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto d'atti d'ufficio. La vicenda come tutti sanno risale all'epoca in cui il leader della Lega era ministro degli Interni, precisamente il 2019. (Il Giornale d'Italia)
I giudici di Palermo giudicano venerdì il caso del 2019 che ha coinvolto l'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini e la nave dell'ong Open Arms con 147 migranti a bordo. In aula "a testa alta", ha promesso il vicepremier italiano PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)
A Otto e Mezzo si discute di Matteo Salvini e del processo Open Arms e della sentenza che arriverà domani, venerdì 20 dicembre. Il ministro verrà giudicato in primo grado e di fatto in caso di condanna ha già annunciato il ricorso in appello. (Liberoquotidiano.it)
Courtesy: Facebook Salvini "Domani è la sentenza di primo grado, poi anche in caso di condanna c'è l'appello e c'è la Cassazione. ... Se mi condannano domani farò ricorso in appello e continuerò a fare con orgoglio il mio lavoro. (il Giornale)