Lepore incolpa il governo. Ma il Viminale lo smentisce

«Ci hanno mandato 300 camicie nere». All'indomani degli scontri tra i gli antagonisti di estrema sinistra e la polizia che sono terminati con il ferimento di tre agenti, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, attacca il governo per aver autorizzato la manifestazione di Casa Pound e della Rete dei Patrioti. «Mi chiedo come sia possibile ancora una volta che Bologna non venga rispettata», dice il primo cittadino di Bologna rivolgendosi al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ai leader del centrodestra e agli altri membri del governo che saranno a Bologna per chiudere la campagna elettorale per le Regionali. (il Giornale)

Su altri media

"Camicie nere" e "zecche rosse". Bologna, così Salvini zittisce il sindaco Pd (Liberoquotidiano.it)

Bologna, Lepore: "Ieri governo ci ha mandato 300 camicie nere" 10 novembre 2024 (Il Sole 24 ORE)

“Una situazione inaccettabile, come devo fare a prelevare?” Si domanda un cittadino. La gente è costretta a recarsi nei comuni limitrofi e lo sfortunato che non può farlo con mezzi propri, deve fare lunghe file in ufficio postale. (Tarantini Time Quotidiano)

“Gli idioti rossi liberi di picchiarci. Landini, è questa la rivolta sociale che volevi?”

– “Quei giudici, pochi per fortuna, che invece di applicare le leggi le stravolgono e boicottano, dovrebbero avere la dignità di dimettersi, di cambiare mestiere e di fare politica con Rifondazione Comunista. (Agenzia askanews)

Il corteo di CasaPound è partito da via Gramsci, diretto verso piazza XX Settembre. Alla manifestazione hanno partecipato alcune centinaia di persone. L’ultimo sabato, per Bologna, è stato un giorno davvero difficile, con tre manifestazioni e un presidio nel centro della città. (Liberoquotidiano.it)

A Bologna gli antagonisti, per protestare contro un corteo di CasaPound, ieri hanno preso di mira i poliziotti. Gli antifà oltre ad organizzare una contro-manifestazione, hanno cercato più volte di aggirare i posti di blocco della polizia per arrivare alle mani con i manifestanti di destra. (Nicola Porro)